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Caricature e società


Come nasce la caricatura sociale
Caricature e società

La caricatura consiste in un ritratto in cui si accentuano (o – per meglio dire – si caricano) i tratti peculiari del personaggio rappresentato, esagerandoli, deformandoli o comunque stereotipandoli. Come forma d’arte, si afferma in Italia nel Cinquecento: la sua paternità è spesso attribuita al pittore Annibale Carracci.


La caricatura moderna, intesa come arma sociale, nasce in Inghilterra nella prima metà del Settecento, introdotta dagli aristocratici inglesi di ritorno dal Grand Tour. Ha una forte valenza ideologico-politica, dato che la sua funzione fondamentale è quella di privare il soggetto ritratto della sua aura, per poterlo ridicolizzare. Inizialmente, viene per questo considerata come una sorta di simbolo della libertà d’espressione che contraddistingue il mondo britannico.


Le stampe delle caricature sono vendute come singoli fogli, oppure raccolte in collezioni che si possono acquistare o noleggiare; alcuni negozi organizzano perfino delle mostre. Inoltre avevano persino la funzione di raggiungere anche il pubblico illetterato, che aveva più difficoltà di accesso a giornali e pamphlet. Le caricature sono regolarmente esposte nelle vetrine dei negozi, davanti alle quali si forma di frequente una grande folla di curiosi. Esse, vengono utilizzate per decorare le pareti di pub, taverne e altri luoghi pubblici, e stampate su supporti di ogni genere: cartoline, medaglie, monete, ventagli e cravatte, carte da gioco, ceramiche, e via dicendo.


Nel momento in cui il mondo politico diventò consapevole del potere persuasivo delle stampe satiriche, iniziò a servirsene come mezzo di propaganda e di attacco nei confronti degli avversari.


A poco a poco, le caricature si diffusero in tutta Europa, in particolare nella Francia rivoluzionaria e nell’Italia agitata dai moti del 1848. Grazie all’affermarsi del giornalismo e al ruolo di primo piano che assunse all’interno della società, la caricatura divenne sempre più un’arte popolare di commento all’attualità, che “capovolge” il mondo per protestare contro il sistema esistente.

Le caricature sono ancora oggi irriverenti e rivoluzionarie? Qual è il destino del giornalismo umoristico?



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