Autore: #CamillaDalessandro
L’azione di fischiare (in inglese “to blow the whistle”) viene spesso associata alla figura di un arbitro sportivo che segnala un fallo o di un vigile che segnala un’infrazione. Come può inserirsi allora nel mondo lavorativo?
Il whistleblower è il dipendente pubblico o privato che segnala gli illeciti commessi da un collega o da un suo superiore sul posto di lavoro. Insomma è colui che, accorgendosi del comportamento scorretto di altri lavoratori, decide di riferire gli eventi ad organi specifici.
Soltanto con la legge 179/2017, con un po’ di ritardo rispetto ad altri ordinamenti, si è cercato di garantire maggiormente nel settore pubblico ma anche nel privato una protezione a tali soggetti, in quanto il principale timore per un denunciante è sicuramente quello di subire ritorsioni personali o sul posto di lavoro. Si riporta che il dipendente pubblico che, nell’interesse della integrità della pubblica amministrazione, faccia una segnalazione non può per tale motivo essere licenziato, demansionato, trasferito o sottoposto ad altra misura negativa. In tali casi è prevista una reintegrazione del lavoratore e sanzioni pecuniarie per l’azienda. Il lavoratore può fare le proprie denunce al responsabile della corruzione e trasparenza, all’ANAC, o all’autorità giudiziaria.
Ovviamente in tutto il procedimento devono essere garantiti l’anonimato e la protezione dei dati personali, tutele rafforzate anche di recente con la direttiva UE del 2019 in cui si cerca di dare uniformità e coesione delle garanzie nei vari paesi membri e di allargare il panorama dei soggetti tutelati.
Il whistleblowing può essere un modo per aumentare l’efficienza nei posti di lavoro o essere utilizzato come deterrente per il fenomeno della corruzione. Si può aggiungere inoltre che lo stesso whistleblower possa essere disonesto e dichiarare il falso, in questo caso potranno essere applicate varie sanzioni e ovviamente l’eliminazione di ogni tutela nei suoi confronti.
Quanto saranno efficaci queste garanzie? Potranno comportare dei cambiamenti nell’ambiente lavorativo e nel rapporto con i colleghi?
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