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Ciao, piacere di conoscerti!



Sicuramente avrete sentito parlare di Maria Paola, la ragazza uccisa dal fratello perché amava Ciro, ragazzo transessuale. La storia è stufa di sentire parlare di questi episodi e ogni volta che tornano ci chiediamo perché: perché una persona non può amare chi vuole? Perché una persona deve essere discriminata per quello che è?

A noi, esseri umani, piace definirci, raccogliere tutto in categorie. Bianchi, neri, gialli, gay, transessuali, grasso, magro. Ma nel momento stesso in cui definiamo una persona, la smettiamo di ascoltare e la giudichiamo. Jung afferma “Pensare è molto difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica. La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già per questo non ha modo di esprimere continuamente giudizi.”

Dovremmo ascoltare Audrey Mason-Hyde, una giovane attivista, che definisce il suo genere come fluido, neutro, dolce e a volte feroce. E’ stufa delle persone che continuano a definirla solo perché si sentono a disagio e in confusione. Invita a pensare a quante volte si è sentita confusa lei e l’ha tenuto per sé. Non definire ci renderebbe forse molto meno “confusi”. Infine pone una domanda che fa riflettere: “Perché ti importa se sono un ragazzo o una ragazza?

Perché abbiamo paura di ciò che non capiamo, di ciò che è “diverso”. Ma visto che è una nostra paura, siamo noi a doverla combattere. Come? Innanzitutto, pensando e ascoltando. E se proprio siamo costretti a definire le persone, vi consiglio di ascoltare una riflessione tratta dal film “Il mio Nome è Khan”: “Al mondo, esistono due categorie di persone, quelle buone che fanno cose buone e quelle cattive che fanno cose cattive, questa è l’unica differenza che c’è tra le persone”.

Maria Paola e Audrey sono solo alcuni dei nomi che stanno e hanno dovuto affrontare discriminazioni per ciò che loro amano e sono. Come tutte le persone hanno dei sogni, ma i loro sogni sono semplici, come quello di Jackson Bird, ragazzo transgender: “Forse, un giorno, quando dirò <Ciao, sono Jack e sono transgender> l'unica risposta che avrò sarà <Ciao, piacere di conoscerti>”.

Che dite, lo facciamo avverare questo sogno?



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