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Come fa internet ad entrare nelle nostre case?

Autore: #MarcoTaddei



Nei primi giorni del lockdown abbiamo letto decine di articoli che parlavano di connessioni internet instabili o più lente del solito, queste problematiche erano dovute al flusso incredibile di utenti connessi ad internet che, chi per dovere, chi per piacere hanno congestionato il traffico web. Ma vi siete mai chiesti da dove passano i dati che elaborano i nostri modem? La risposta è nella rivoluzionaria rete ZION, gestita da Open Fiber in collaborazione con il colosso Huawei, è la più grande dorsale italiana a banda ultralarga in fibra ottica.


La fibra ottica è un materiale formato da vetro ad alta qualità che ha lo spessore di un capello e sfrutta proprietà elettromagnetiche che permettono alla luce che ci passa attraverso di essere riflessa per chilometri e di trasmettere dati.


Inizialmente Zion era stata creata per viaggiare a 200 Gigabit al secondo per ogni canale ottico, ma è già in grado di raggiungere 600 Gb/s dopo soli due anni di vita grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale. Il disagio è nato però nei giorni critici in cui i gestori sono stati costretti a gestire oltre 1 TB/s cioè 1 milione di Megabyte al secondo (pensate che le connessioni domestiche viaggiano in media a 20 MB/s).


Il problema di fondo però non si è trovato su Zion bensì sulla connessione dorsale-utente. I dati devono passare attraverso una centrale per poi venire smistati verso varie direzioni e infine arrivare alle nostre case, dalle cabine che vediamo ai bordi delle strade. Spetta quindi ai comuni investire e convertire in fibra la rete di cavi in rame che passano sotto le nostre strade trovando una soluzione che porti l’Italia al passo coi tempi e con il resto dell’Europa.


Se tutto ciò diventerà possibile potremo avere dei vantaggi che per tanti erano stati inimmaginabili fino ad oggi. Le nostre connessioni domestiche viaggeranno a 1 Gb/s sia in download che in upload, questo si tradurrà in possibilità che variano dallo scaricare un film in 4K in pochi minuti alla riduzione dell’88% per Gigabit delle emissioni di gas serra.

È giunta l’ora, secondo voi, di investire maggiormente su questo tipo di tecnologia?




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