Il Global Positioning System (GPS) è un sistema che è stato ideato per la prima volta nel 1973 dal dipartimento di difesa degli Stati Uniti. Esso è uno dei sistemi satellitari globali di navigazione (GNSS), i quali forniscono autonomamente una localizzazione geo-spaziale del dispositivo e l’orario esatto in tempo reale.
La geolocalizzazione funziona grazie ad una tecnica chiamata “trilaterazione” che, sfruttando le proprietà dei triangoli, permette di misurare correttamente (attraverso opportuni strumenti) la distanza tra il dispositivo da localizzare e i satelliti. Un sistema GPS, infatti, richiede che 24 satelliti orbitino intorno alla Terra continuamente, ma ne sono sufficienti appena 4 per riuscire ad individuare la posizione esatta di un dispositivo che si trova sulla superficie del pianeta. Ma come si calcola esattamente la distanza tra quest’ultimo ed il satellite? Ogni satellite integra nel segnale spedito l’orario esatto d’invio. A quel punto, quando l'apparecchio sulla Terra riceve il segnale, viene calcolata questa distanza moltiplicando il tempo per la velocità della luce. Inoltre, la precisione dei sistemi GPS è migliorata molto recentemente: nei comuni smartphone, ad esempio, è di pochi metri. L’ora esatta è invece garantita da un orologio atomico installato su ognuno dei satelliti in orbita, il quale consente di aggiornare automaticamente l’orario sui nostri dispositivi elettronici ogni volta che i satelliti inviano un segnale ad essi.
Oltre agli Stati Uniti altre potenze si sono mosse su questo campo negli ultimi anni, ad esempio la Russia ha infatti sviluppato il sistema GLONASS e l’Europa ha dispiegato Galileo nel 2016. Alcuni sistemi, come Galileo e il GPS possono essere usati addirittura contemporaneamente per avere una maggiore precisione nella localizzazione.
Eravate già a conoscenza del funzionamento del GPS e dell’esistenza di alcune sue alternative?