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Cosa sono le SPAC?


SPAC

L’acronimo SPAC, Special Purpose Acquisition Vehicle, identifica una società giuridicamente attiva, assimilabile ad una “scatola vuota”. Essa non esercita un’attività; non possiede macchinari, attrezzature o brevetti, non ha personale.


Una SPAC nasce tramite un pool di investitori, usualmente istituzionali (e.g. Private Equity, Hedge Funds), al solo fine di raccogliere capitale attraverso un’Offerta Pubblica Iniziale (Initial Public Offering: IPO). Senza entrare nel merito, l’IPO è il processo attraverso il quale una società privata si quota in Borsa. Durante questo processo, le azioni della società vengono vendute per la prima volta in assoluto; dopo, saranno negoziabili nella rispettiva Borsa.


Il solo obiettivo di una neonata SPAC è di acquistare un'altra azienda, in un secondo momento. Attraverso l'acquisizione e l'integrazione con l'acquirente, la società target diverrà una società pubblica, quindi quotata. Per tale via, la SPAC IPO si può vedere come un'alternativa alla normale IPO.


Una delle differenze principali verte nei tempi necessari a adempimenti e controlli che l’azienda e l’Ente di Vigilanza devono porre in essere nel caso di normale IPO. Viceversa, seppur non immediata, la fusione/vendita con una SPAC risulta più rapida, dato che essa è vuota; possiede solo capitale.


Il fenomeno delle SPAC, presente sui mercati dagli anni Novanta, sta attualmente vivendo una nuova primavera. Nel 2020, negli Stati Uniti il numero di SPAC IPO è stato pari a 313, a fronte di 480 normali IPO. La crescita rispetto al 2019 è del 320% (Statista). A cosa si deve questa popolarità? Tuttavia, in Italia sono ammesse solo dal 2011; da allora il totale ammonta a 29 (Banca d’Italia).


A vostro avviso, cosa spinge un individuo ad investire alla cieca, con la speranza di trovare una buona azienda da quotare, auspicabilmente in tempi ragionevoli?


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