Siamo cresciuti con il tema “mestruazioni” come un grande tabù, già chiamarle con il vero nome sembra un sacrilegio. Per non parlare delle assurde credenze che aleggiano intorno come la maionese che non monta e le piante che, se toccate, muoiono.
Ma, la credenza più dura a morire riguarda il dolore. Si, il dolore mestruale che richiede l’assunzione di un qualsiasi antidolorifico non è normale!
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il dolore come “un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata ad un danno tissutale potenziale o in atto”. In poche parole, il dolore è una sentinella che ci avverte quando qualcosa non va come dovrebbe.
Ma, perché per un mal di schiena ricorriamo ad una valutazione di uno specialista, mentre per il dolore mestruale meglio prendere un antidolorifico e non indagare le possibili cause?
Il dolore mestruale chiamato, anche dismenorrea, può essere scatenato da una singola causa o da una combinazione come per esempio:
uno squilibrio ormonale estro-progestinico, con successivo aumento delle prostaglandine;
una disfunzione del pavimento pelvico come l’ipertono muscolare;
una tipologia di alimentazione non adatta a quella donna;
L’omertà che circola attorno all’argomento, viene anche incentivato da alcuni medici ed altri professionisti sanitari, che per credenze o cultura, pensano che tutto questo sia normale, facendo sì che alcune donne arrivino tardivamente ad una diagnosi, come nel caso dell’endometriosi, che in modo subdolo si può nascondere dietro ad un “normale” dolore mestruale.
Ti sei riconosciuta in ciò che hai appena letto? Non esitare a contattare il/la ginecologo/a che dopo un’attenta valutazione, nel caso tu ne avessi bisogno, saprà indicarti la terapia più adeguata, che può prevedere sia interventi farmacologici che non, come la rieducazione del pavimento pelvico, svolta da fisioterapiste ed ostetriche specializzate, che potranno aiutarti a risolvere questo problema.