Autore: #FedericoSpagnolli
Nel corso della vita ci capita di incontrare persone più attratte dai rischi, come nel caso di coloro che praticano sport estremi, rispetto ad altre che li vivono come fonte di disagio. Quali possono essere le caratteristiche e le motivazioni che spingono gli individui ad intraprendere tali attività?
In passato,la psicologia ha considerato negativamente questi comportamenti, definendo “tratti di personalità di tipo T (thrill=brivido)” coloro che intraprendono attività estreme al fine di ricercare condizioni incerte e imprevedibili, non tanto per la situazione, quanto per il bisogno di ricercare un’emozione specifica che permetta loro di vivere in modo armonioso con il sé altre emozioni.
Zuckerman pose in evidenza la nozione di Sensation Seeking (ricerca di sensazioni), secondo la quale gli individui che ne manifestano un basso livello sono meno inclini ad intraprendere sport estremi poiché li considerano fonte di disagio, rispetto a coloro che, invece, presentandone alti livelli, ne ricavano beneficio in termini di sensazione e coinvolgimento personale.
Negli ultimi anni, però, la psicologia ha assunto una nuova prospettiva nella lettura di queste scelte, focalizzandosi sulla regolazione emotiva e l’agency. Woodman prese in esame gli alpinisti, nei quali evidenziò delle difficoltà non tanto nell’identificare le emozioni, quanto nell’esprimerle. Da questo studio emerse che intraprendere attività estreme permise agli alpinisti di sentirsi agenti delle proprie emozioni e di attivare strategie di coping, consentendo agli stessi di trasferire tali sensazioni nella propria quotidianità costruendo, così, un nuovo modo di vivere le difficoltà di tutti i giorni.
Per concludere, Barlow evidenziò come la scelta di intraprendere un’attività estrema non fosse legata alla ricerca di sensazioni ma, piuttosto, all’opportunità di una crescita personale: imparare, attraverso l’ambiente ad alto rischio, strategie diverse per far fronte alle avversità quotidiane.
Voi avete mai praticato uno sport considerato “estremo”? Pensate che questo abbia creato in voi delle condizioni di crescita personale?
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