Quante volte, scegliendo un computer, avrete sentito parlare di archiviazione?
Come è possibile che in così poco spazio vengano archiviati miliardi di byte? Entrambi i dispositivi sono memorie di massa che vengono utilizzate per archiviare dati. Il loro funzionamento e la loro struttura sono però molto diversi tra loro.
Gli hard disk sono strumenti costituiti da uno o più dischi che ruotano ad alte velocità, impilati uno sopra l’altro. Il funzionamento avviene grazie a delle proprietà magnetiche. Per la scrittura dei dati al suo interno il disco viene suddiviso in aree microscopiche su cui poi verranno scritti i bit. La differenziazione tra lo stato 0 e lo stato 1 è associata alla magnetizzazione di questa microarea. Gli hard disk sono comunemente usati nella maggior parte dei nostri pc e negli ultimi anni stanno iniziando ad avere capacità superiori ai terabyte. Il loro problema principale consiste nella velocità: mentre gli altri componenti presenti nei pc sono migliorati da un punto di vista prestazionale nel corso degli anni, gli hard disk non sono riusciti a stare allo stesso passo. Questo ha quindi implicato l’avvento di un nuovo sistema di archiviazione: l’SSD.
Gli SSD (o solid-state drive), a differenza degli hard disk, non hanno parti mobili. Essi utilizzano memorie di tipo NAND per immagazzinare i dati al loro interno. Esse sono composte da transistor ad effetto di campo, ognuno dei quali permette la memorizzazione di un singolo bit. Gli SSD sono molto più vantaggiosi in termini prestazionali, di durata della vita del dispositivo stesso e di consumi elettrici. Per tali ragioni gli hard disk sono molto meno costosi rispetto agli SSD, che non sono ancora riusciti a conquistare totalmente il mercato delle memorie di massa.
Eravate già a conoscenza delle distinzioni tra questi due tipi di memorie?