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I detrattori del Green Pass invocano la Costituzione


cellulare con immagine del green pass
Green pass

"Una lunga notte" era il modo in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alcuni mesi fa aveva definito la pandemia. Ora finalmente il mondo sembra vedere le prime luci dell'alba. Ciò non di certo per un dietrofront del virus che continua ad impazzare grazie anche alle varianti, ma perché, quella che sembrava una lotta impari contro di esso, ha subito un cambio di rotta grazie ad un’arma vincente: i vaccini.


Tuttavia il Governo italiano ha deciso di non introdurre un obbligo vaccinale diretto. Ad oggi per accendere a svariati servizi é necessario il Green Pass: esso si ottiene grazie alla vaccinazione, un tampone effettuato nelle precedenti 48h o la guarigione dal virus.


Molte sono state le proteste di chi, guardando ai provvedimenti del Governo, ha sostenuto la mancanza di legittimità costituzionale della certificazione verde, conclusione a cui ovviamente solo la Corte Costituzionale, se interpellata, potrà arrivare.


Analizzando l’art.16 della Costituzione in materia di libertà di circolazione, in realtà si prevede che essa possa essere limitata per motivi di sicurezza e sanità purché in forza di una legge. Ciò va conciliato con l'art. 32 in cui il legislatore costituzionale afferma il diritto alla salute come fondamentale, permettendo ancora solo alla legge di imporre dei trattamenti sanitari obbligatori.


I detrattori della certificazione verde si appellano al fatto che questi provvedimenti hanno avuto genesi erroneamente nella squadra di governo essendo inclusi in decreti leggi, e non nel Parlamento, rappresentante del popolo. Tuttavia, dobbiamo ricordare che i decreti legge nel nostro ordinamento hanno pari peso di una legge e dunque questa critica sarebbe infondata.


Un dubbio che pare essere più rilevante sembra però riguardare più il modo in cui si ottiene il Green Pass: se da una parte anche senza vaccino il cittadino può ricavarlo grazie ad un tampone, è vero che, nonostante la calmierazione dei prezzi prevista dal governo, essi sono ancora a pagamento, dato che potrebbe creare disuguaglianze per i cittadini meno abbienti.


Sarebbe stato più giusto introdurre un obbligo vaccinale diretto?

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