Prete: E tu Checco? Che vuoi fare da grande? Checco: Io voglio fare il posto fisso!
Inizia così, con questa celebre frase, il film di Checco Zalone “Quo vado”. Il film racconta ironicamente uno spaccato di storia italiana: la storia dei dipendenti pubblici e della Prima Repubblica, quando bastava una conoscenza o una parentela per “vincere” un concorso pubblico e diventare finalmente un c.d. posto fisso.
Oggi la situazione è un po’cambiata (anche se non mancano ovviamente casi che ricordano i tempi andati). Ma com’è che oggi si diventa funzionari pubblici?
Generalmente si accede agli impieghi statali attraverso un concorso pubblico. In primis dobbiamo distinguere tra i concorsi pubblici in base ai requisiti richiesti: troviamo infatti concorsi aperti ai diplomati e concorsi aperti ai laureati. Mi soffermerò però soltanto sui concorsi aperti ai laureati, in particolare, i laureati in Giurisprudenza.
Un laureato in Giurisprudenza, scartate le vie “classiche” della pratica forense, della magistratura, del notariato, potrebbe scegliere di tentare i concorsi pubblici per entrare a far parte della PA. In concreto, dove potrebbe entrare?
- Agenzia delle entrate
- Agenzia delle dogane e dei monopoli
- Banca d’Italia
- INPS
- Ogni altra Amministrazione (sanitaria, ente locale, universitaria)
E lo stipendio?
Gli stipendi si stagliano, nel minimo, da 1.400 € circa nella fascia più bassa, a circa 2.700€ nella fascia più alta. A ciò si aggiunge la tredicesima (alle volte anche la quattordicesima) e le maggiorazioni per straordinari, lavoro notturno, lavoro nei festivi ecc.
Altri vantaggi paralleli agli aumenti di stipendio sono (solo per fare degli esempi):
- Agevolazioni per finanziamenti
- Borse di studio per i figli.
- Pensione anticipata
- la (quasi) impossibilità di essere licenziati
Tirando un po’le somme del discorso si può notare che non vi sono grosse differenze tra gli stipendi di un dipendente privato ed uno pubblico; le differenze si attestano però negli innumerevoli bonus di cui può godere un dipendente pubblico.
E tu, cosa aspetti ad iscriverti ad un concorso pubblico?
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