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Il Sistema Sanitario Nazionale all’alba del COVID-19



Il diffondersi del COVID-19 ha provocato un’emergenza sanitaria così rilevante da condurre il governo italiano a disporre l’incremento del 50% dei posti letto nei reparti di terapia intensiva e del 100% in quelli di pneumologia e malattie infettive, introducendo inoltre dei percorsi formativi accelerati per medici e infermieri. Ma come si è presentato il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) all’appello di questa battaglia?


Secondo un report della Fondazione GIMBE, nell’ultimo decennio il SSN è stato oggetto di un significativo processo di definanziamento, vedendosi sottratti €37 Mld in termini di finanziamenti programmati ma non erogati, mentre il livello complessivo di risorse destinate allo stesso è aumentato di soli €8,8 Mld, per una media dello 0,9% annuo, poco meno dell’inflazione media annua, pari all’1,07%. La spesa sanitaria pubblica in rapporto al PIL è passata dal 7,1% nel 2009 al 6,5% nel 2018, gravando soprattutto sui redditi da lavoro dipendente. La spesa sanitaria pubblica pro-capite nel 2019, infatti, è risultata pari a $2.545, contro una media OCSE di $3.038, mentre la spesa totale tra il 2009 e il 2018 è cresciuta del 10%, laddove la media è stata del 37%. Guardando ai dati OCSE risulta che anche i posti letto disponibili sono diminuiti, attestandosi ad un livello di 318 ogni 100.000 abitanti, contro i 598 della Francia e gli 800 della Germania.


L’attuale stato delle cose, però, è frutto di una precisa procedura di contenimento della spesa sanitaria, iniziata nel 2006 ed intensificatasi contestualmente alla crisi del debito sovrano europeo, volta a ristabilire l’equilibro finanziario del SSN tramite la predisposizione di Piani di Rientro per le regioni con deficit eccessivi nella gestione dei singoli SSR (grazie ai quali già nel 2014 i deficit erano stati ridotti di €5 Mld), e la riduzione degli sprechi in ambito sanitario (pari secondo alcune stime a circa €3,5 Mld l’anno).


Riusciranno i prossimi governi a contemperare l’esigenza di contenere la spesa pubblica, così da non aggravare un rapporto debito/PIL già elevato, con quella di garantire un adeguato finanziamento del SSN?






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