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IL VERLAN: UNA LINGUA PARALLELA AL FRANCESE STANDARD



Il "Verlan" non è un concetto immediato per chi non ne ha mai sentito parlare, poiché come ogni fenomeno linguistico è determinato da diversi fattori.Chi non ha mai sentito parlare del cantante Stromae?Bene, il suo pseudonimo di tanto bizzarro viene dall'inversione della sillabe della parola italiana "maestro", fenomeno tipico del gergo verlan "Stro - mae".Ma che cos'è realmente il 'verlan': un semplice gioco di inversione delle parole come una versione fantascientifica del 'farfallino' oppure un'abitudine sociale che riflette un gruppo della società francese?


Per arrivare a comprendere questo fenomeno, è necessario fare una premessa sul concetto di lingua.La lingua è un sistema che varia e si rinnova continuamente in base agli aspetti previsti (il tempo, il luogo in cui vivono gli utenti, la situazione comunicativa…); ma tra tutti questi aspetti, gioca un ruolo chiave anche la collocazione sociale del parlante, vale a dire la fascia sociale del quale fa parte.Le varietà linguistiche che si trovano in questo ambito sono le “Gerghi” e le “Lingue Popolari”.Per arrivare a spiegare che cos'è il 'verlan' ci si deve soffermare sul concetto di “gergo”.Esso viene definito dalla sociolinguistica come una lingua parlata da gruppi sociali marginali (es. Gli immigrati, la malavita ...), la quale ha una funzione criptica, in quanto il suo obiettivo è quello di non essere compreso da persone esterne al 'gruppo',ponendosi così al di fuori della società.Si può, dunque, parlare di “Anti-lingua”.I gerghi si dividono in: 'gerghi storici', che hanno una funzione criptica come nel caso della malavita e 'gerghi transitori' come quello giovanile che cambia in base alle tendenze e alle modalità ed è diventato l'obiettivo principale quello di creare un'identità di gruppo, un senso di appartenenza.Queste varietà linguistiche si differenziano dalla lingua comune, semplicemente per la scelta del lessico che si concentra su determinati campi semantici, con l'intento di creare un'identità comune.che hanno una funzione criptica come nel caso della malattia e 'gerghi transitori' come quello giovanile che cambia in base alle tendenze e alla modalità ed è diventato obiettivo principale quello di creare un'identità di gruppo, un senso di appartenenza.Queste varietà linguistiche si differenziano dalla lingua comune, semplicemente per la scelta del lessico che si concentra su determinati campi semantici, con l'intento di creare un'identità comune.che hanno una funzione criptica come nel caso della malattia e 'gerghi transitori' come quello giovanile che cambia in base alle tendenze e alla modalità ed è diventato obiettivo principale quello di creare un'identità di gruppo, un senso di appartenenza.Queste varietà linguistiche si differenziano dalla lingua comune, semplicemente per la scelta del lessico che si concentra su determinati campi semantici, con l'intento di creare un'identità comune.


Questa premessa è inclusa meglio includere un fenomeno che è formato nelle periferie della Francia, prima tra tutte nella “Banlieue parisienne”, in seguito alla massiccia ondata di immigrazione degli anni '70 e '80 del secolo scorso.Tali zone presentano diverse problematiche e un tasso di criminalità più elevato.Qui si trova a vivere tutta quella parte della popolazione che viene così così esclusa dalla società, soprattutto gli immigrati.Molti giovani, figli di immigranti, pur essendo nati e cresciuti in Francia percepiscono la città come una prigione e si sentono lasciati al margine della società, dalla quale non si sentono ascoltati e tantomeno compresi.In questi luoghi, poveri e un po 'abbandonati a sé stessi,si è creato un fenomeno linguistico che non aveva solo lo scopo di creare un'identità comune della quale sentirsi parte, ma un vero e proprio linguaggio che esprimesse il loro rifiuto e risentimento verso una società che li emargina.Questo è il 'verlan', una lingua creata per distinguere da una società che esclude e un vero e proprio grido di rivolta.Questa lingua conosciuta anche come "lingua della cité" o "téci" in inglese, viene descritta una frattura linguistica che viene creata in seguito a una frattura sociale.


Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.Il verlain è definito costantemente come una 'lingua a specchio', per la sua tendenza a mettere tutto al contrario, non solo invertendo la sillabe delle parole comuni, ma anche applicando diverse regole nell'accentazione delle parole o altro.È un linguaggio con forte connotazione violenta che si basa più sulle parole ed espressioni che sulle regole grammaticali, usando frasi semplici del tipo soggetto-verbo, guadagnandosi dunque più il titolo di codice piuttosto che di lingua.Dato che il suo obiettivo è quello di non essere riconoscibile, comprensibile agli altri, il verbo ricorre in una strategia linguistica come il troncamento o l'inversione delle parole per mascherare le espressioni di uso comune.Tre sono le regole principali per la formazione delle parole: 1) semplice inversione: Parigi  Ripa;ghettotogué;2) inversione più l'aggiunta di un altro suono: soeur (sorella) reus (inversione) + da (suono aggiunto)  reusda;3) soppressione della voce o dell'ultima sillaba della parola “verlanizzata”: metropolitana  tromé (la è cade)  trom;flic (sbirro)  quefli  keuf.


Tuttavia, molte parole in inglese finiscono per diffondersi rapidamente all'interno della società, in particolare tra i giovani, grazie anche all'ascolto della musica rap, in cui gli artisti hanno questo linguaggio forte, per farsi portavoce delle problematiche che affliggono le periferie delle città francesi.Quando questo accade, nelle periferie si assiste a un fenomeno di “ri-verlanizzazione” delle parole, vale la pena che ci si adotti un ricodificare nuove parole per mantenere la caratteristica principale di questa lingua: la segretezza.Questo fenomeno del verlain è talmente radicato all'interno della società francese che oggi alcune parole di questo gergo sono entrate in una parte lontana del vocabolario della lingua francese, alcuni esempi sono keuf (da flic, sbirro) e meuf (femme - ragazza / donna) e keum (da mec - ragazzo).


Da questo possiamo concludere come una lingua inizialmente sconosciuta sia diventato al tempo stesso un rifugio per una generazione che si sente lasciata al margine e un veicolo di rivolta per questi giovani, attraverso il quale esplicita la loro rabbia verso una società che non li ascolta e non li descritta.E voi pensavate che la lingua potrebbe essere uno strumento tanto potente? Conoscevate questo fenomeno linguistico?



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