Autore: #AndreaMarinucci
Dallo scorso 23 ottobre, in Italia, è disponibile un nuovo farmaco antidepressivo: Spravato®. Il principio attivo di questo medicinale è l’esketamina, una delle due molecole speculari che formano la ketamina, storico farmaco anestetico. L’ esketamina può essere somministrata nei pazienti affetti da Depressione Resistente agli altri trattamenti tramite spray nasale.
Per anni la comunità scientifica ha condiviso l’idea che alla base dei disturbi depressivi ci fosse prevalentemente lo sbilanciamento delle monoamine, tra le quali la serotonina. È su queste, infatti, che agiscono tutti i comuni antidepressivi.
Esketamina rappresenta una rivoluzione della farmacoterapia psichiatrica perché il suo meccanismo d’azione sfrutta un sistema mai utilizzato prima: il sistema glutammatergico. Bloccando alcuni recettori, provoca un rapido e sostenuto effetto antidepressivo utile soprattutto per chi è suscettibile al suicidio. Tra gli effetti collaterali, seppur transitori, ci sono: dissociazione, aumento della pressione arteriosa, nausea e sedazione. Essendo però un potenziale farmaco d’abuso, non può essere prescritto a chi è incline allo sviluppo di dipendenza da sostanze.
La grande innovazione riguarda anche la rapidità che intercorre dalla prima somministrazione all’effettivo vantaggio terapeutico: tutti i precedenti antidepressivi, dai più vecchi ai più recenti, possono impiegare settimane prima di indurre un miglioramento dell’umore; l’arrivo di questo nuovo farmaco, invece, offre ai medici specialisti un’importante risorsa rapida per il futuro, soprattutto per i pazienti più gravi.
Scrivere di salute mentale e di farmaci antidepressivi, specialmente nel mezzo di una condizione globale che mette in discussione la stabilità interiore di tutti, può cercare di abbattere lo stigma sociale per questa branca della medicina. Spesso solo sentir parlare di psicofarmaci mette a disagio le persone, ma sono degli strumenti fondamentali che, se maneggiati sotto indicazione medica, migliorano la vita di chi li assume.
E tu, cosa ne pensi?
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