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ITALIA e NEET



NEET è un acronimo inglese che significa “Neither in Employment nor in Education or Training” o “not in education, employment or training”.


È un indicatore che mostra la percentuale di giovani, solitamente compresi tra i 15 e i 29 anni, non impiegati, che non stanno studiando e che neppure svolgono corsi di formazione professionale. In poche parole, ne indica la parte inattiva.

L’Italia purtroppo ha uno dei livelli NEET più elevati di tutta Europa. Nel 2018, infatti, 2 milioni e 116 mila giovani ne facevano parte, ovvero circa il 23,4%, contro il 12,9 % a livello europeo.


Di questi, in Italia, il 39,2% cerca attivamente lavoro senza riuscire a trovarlo, il 30% fa parte della forza lavoro potenziale, ovvero coloro che non hanno cercato lavoro nelle ultime 4 settimane ma che sarebbero disponibili ad iniziare entro due settimane dall’intervista, oppure, che hanno cercato lavoro nelle scorse quattro ma che non sarebbero disposti ad iniziare a lavorare nelle due settimane successive all’intervista. Invece il rimanente 30,8% non cerca alcun impiego e si dichiara non disponibile a lavorare.


Nonostante ci sia stata una leggera ripresa a partire dal 2015, il NEET italiano è infatti calato di 2,8 punti percentuali nell’ultimo quadriennio, il valore resta drammaticamente alto messo a confronto con i dati del 2008, ovvero 19,3%. Inoltre, il miglioramento riportato negli ultimi anni è in linea con il trend europeo, questo ha fatto sì che la distanza con la media sia rimasta invariata.


I dati non sono incoraggianti e la situazione occupazionale nel nostro paese non è rosea, soprattutto per i giovani. Come potremo riuscire nei prossimi anni almeno ad avvicinarci alle medie europee?



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