Autore: #FulvioAdelfio
“Si tratta di una professione affascinate in quanto costringe non solo ad immaginare il futuro ma a calcolarlo in modo rigoroso e quindi ad aumentare quel livello di certezza di cui abbiamo sempre più bisogno in questa società che alcuni definiscono appunto dell'Incertezza." Così il prof. Zygmund Bauman ha descritto la professione attuariale, centrale nel mondo assicurativo e previdenziale.
Il loro mestiere all’interno delle compagnie di assicurazione come degli enti pensionistici, riguarda molteplici aspetti, dal calcolo dei premi agli accantonamenti tecnici (riserve), e in ogni caso la valutazione dei rischi. L’attuario assume una carica quindi ad ampio raggio non limitandosi solo alla mera analisi dei "numeri", ma estendendo i suoi orizzonti alla loro interpretazione, questa fondamentale nell'ottica di una visione strategica a supporto delle scelte di qualunque impresa.
L’attuario è stato valutato Best Jobs in America nel 2015, classifica che tiene conto della maggior parte degli elementi che concorrono a generare soddisfazione per il proprio lavoro (stress lavorativo, domanda del mercato, ambiente, retribuzione media). In Italia, la situazione non è da meno, con una disoccupazione prossima allo zero come testimoniato da numerosi professionisti della materia.
Per diventare attuari è necessario conseguire una laurea magistrale specifica in Scienze Statistiche e Attuariali, Finanza o Statistica. Inoltre, si tratta di una professione riconosciuta dallo Stato, per cui il suo svolgimento richiede il superamento di un esame di stato e la successiva iscrizione nell'apposito albo nazionale degli attuari.
Nel mondo si stimano più di 100 mila attuari di cui solo mille (circa) presenti in Italia. Nei prossimi anni ci si aspetta una forte crescita ed evoluzione di tali numeri, di pari passo alle centralità che la gestione del rischio ha oggi.
Conoscevi questa professione?
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