Autore: #GretaDiFlamminio
Si chiama effetto Alone. Esso è un bias cognitivo, un pregiudizio che comporta un errore di valutazione. Ci accade spesso di giudicare una persona intelligente solo perché di bella presenza. L’effetto Alone è usato da molti personaggi politici che spesso discutono argomenti privi di sostanza, cercando però di sembrare agli occhi di chi li guarda, cordiali e amichevoli.
Uno dei più importanti esperimenti condotti per studiare questo fenomeno venne effettuato nel 1972. L’esperimento coinvolse circa 60 studenti a cui venne richiesto di valutare foto che ritraevano persone molto attraenti o, al contrario, poco attraenti. Le persone più attraenti risultarono anche più felici, competenti e realizzate, nonostante il giudizio privo di qualsiasi dato certo. Possiamo facilmente notare questo effetto quando ci troviamo di fronte a persone sconosciute: l’essere umano tende a categorizzare l’altra persona, attribuendogli delle etichette, positive o negative.
Un esempio molto rappresentativo - e triste - di questo effetto lo si trova in un esperimento di Unicef: una bambina ben vestita chiede aiuto per strada. La gente si ferma, sorride e le parla per capire cosa non va. Il video si ripete, ma la bambina ora è mal vestita e sporca. Viene allontanata dalle persone o chiede aiuto nella totale indifferenza. Molto spesso tendiamo a credere che i nostri giudizi siano realmente obiettivi, la verità è che siamo continuamente influenzati dall’estetica e dall’apparenza.
Ti è mai capitato di giudicare una persona solamente da una fotografia?
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