Autore: #TommasoAmmannati
Sebbene i medici affermino spesso che l'asma è causata dall’infiammazione ed il restringimento delle vie aeree, nella letteratura scientifica ci sono (attualmente) diciannove studi che, indagando sul metodo di respirazione Buteyko (come metodo per il trattamento per l’asma), sembrerebbero dare speranza a tutti coloro affetti da difficoltà respiratorie. Le ultime scoperte dimostrerebbero, infatti, come l’infiammazione scatenante l'asma si potrebbe placare mediante il ricorso ad una corretta gestione dell'iperventilazione (ovvero l'abitudine di respirare una quantità di aria maggiore del necessario) da parte della persona asmatica.
I risultati degli studi sopra citati testimoniano dei miglioramenti significativi nel controllo dell'asma. A seguito dell'implementazione del suddetto metodo, gli studi riportano una riduzione fino al 70% dei sintomi dell'asma (tra cui: respiro sibilante, faticoso e udibile a riposo, tosse, respirazione dalla bocca, frequenti sbadigli e sospiri, ecc.), un abbattimento del 90% della necessità di farmaci antiasmatici ed una contrazione del 50% della necessità di farmaci steroidei per l’asma (entro 12-24 settimane).
Oltre a tali studi, altri sei, editi da Patrick McKeown ( e riportati nel suo libro “Close Your Mouth” ), approfondiscono i principi su cui si basa il metodo Buteyko: respirare di meno, permette nel tempo, grazie ad una pratica costante, una modifica del volume respiratorio della persona asmatica. Questa diversa attenzione ristabilirebbe gli equilibri naturali della respirazione con effetti a cascata sulla riduzione dell’iperventilazione, tipica nell’asmatico, e quindi dei relativi sintomi.
Secondo voi l’acquisita abitudine di iperventilazione cronica può essere una probabile causa di infiammazione e, quindi, un fattore scatenante dell'asma?
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