L’inquinamento da plastica è diventato uno dei problemi ambientali più urgenti da affrontare, sia per la sua gravità, sia perché è stato ignorato per troppo tempo. Ad oggi non possiamo immaginare la vita senza plastica, le cui caratteristiche intrinseche ne hanno permesso l’utilizzo per sostituire gradualmente materiali in una vasta gamma di campi.
La quantità prodotta a livello globale è aumentata rapidamente, da 1,7 milioni di tonnellate nel 1950 a 368 milioni di tonnellate nel 2019. Il costante aumento della produzione e lo smaltimento improprio determinano l’accumulo di questo materiale in ambiente, comportando danni per l’ecosistema, proprio a causa della sua durabilità. Tra i vari problemi, legati da questo nuovo tipo di contaminante, è stata recentemente scoperta l’influenza del materiale plastico nei cambiamenti che interessano il comportamento funzionale dei geni, pur non alterando la sequenza del DNA.
È ormai noto, come le esperienze fatte nell’ambiente quotidiano sarebbero in grado di modellare l’attività dei geni, attraverso le cosiddette modificazioni epigenetiche. Infatti, le esperienze di cui ognuno è protagonista, vengono codificate all’interno del nostro DNA. Talvolta, sono meno note le modificazioni dal punto di vista genico, in seguito all’esposizione degli organismi a materiale plastico. Negli ultimi anni è stato dimostrato come i mutamenti a livello della sequenza genomica, in seguito all’esposizione a plastica, siano ereditari e quindi trasmissibili alle future generazioni. Questo nuovo tipo di contaminante sarebbe in grado di metilare il DNA, determinando un alterazione nella normale espressione genica, la quale comporterebbe l’insorgenza di malattie a livello del sistema nervoso negli animali e nell’uomo.
Attualmente anche a livello governativo vi è stata una maggiore presa di coscienza. Mediante la direttiva europea 904, entrata in vigore il 3 luglio 2021, si sta cercando di ridurre l’utilizzo della plastica monouso, ove sia possibile. Ma questo basterà affinché la presenza di questo tipo di contaminate non influisca nelle nuove generazioni?
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