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La vulnerabilità costiera


Le zone costiere rappresentano meno del 10% della superficie terrestre ma sostengono la vita di un terzo della popolazione mondiale. L’area costiera per le innumerevoli opportunità che offre, quali i servizi ecologici, sociali ed economici, ha da sempre subito gli insediamenti e le attività umane.


L’urbanizzazione, l’espansione turistica ed il conseguente aumento delle infrastrutture hanno senza dubbio rappresentato un fattore di stress per queste aree, che difatti, hanno visto nel tempo, un progressivo aumento dell’erosione costiera. La costruzione di infrastrutture quali, porti e opere di difesa dall’erosione costiera, rappresentano alcuni esempi di stress fisici che molte aree costiere hanno subito, comportando una progressiva riduzione della propria fascia costiera.


Un’ulteriore causa di degrado dell’aree costiere è rappresentata dal cambiamento climatico. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) prevede un aumento medio globale del livello del mare, tempeste più intense e picchi di velocità del vento più grandi. Inoltre, le condizioni medie delle onde e le inondazioni costiere andranno ad aumentare drasticamente entro la metà di questo secolo.


Tutti questi elementi incrementano la possibilità di mettere a rischio il sistema costiero e le relative popolazioni; difatti, caratterizzano la vulnerabilità costiera, che è definita come la suscettibilità di un’area costiera ad essere colpita da processi di erosione dovuti a tempeste o inondazioni.

La vulnerabilità costiera riguarda anche aspetti socio-economici, perché influenza direttamente le attività umane per le aree esposte.


Alla luce di quanto sopra, la zona costiera costituisce un ambiente vulnerabile e richiede un’attenzione mirata per preservare gli ecosistemi e le attività umane al suo interno. La natura in reazione a queste avversità ha un conseguente sviluppo di “Nature-based solutions” (NBS), ovvero soluzioni basate sulle difese naturali grazie al contributo degli habitat presenti nei litorali; ma spesso non è sufficiente.


Eri a conoscenza della vulnerabilità costiera? Quali pensi siano le soluzioni da attuare?


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