Autore: #MarcoTaddei
La blockchain è una catena crescente di registri virtuali contenenti transazioni e chiamati blocchi. Essi sono collegati tra loro da un sistema di funzioni crittografiche di hashing, risolte dai cosiddetti "miners". Queste funzioni sono a prova di manomissione, rendendo i contenuti dei registri praticamente immutabili. Un’altra peculiarità di questa tecnologia è la decentralizzazione: la maggioranza dei nodi è concorde sullo stato della blockchain e non vi è nessuna figura interamente responsabile del sistema.
Ma a cosa possono servire questi complicati processi per la nostra vita quotidiana? Le potenziali sfaccettature di questa tecnologia sono incredibili e variegate. Per esempio, in Svezia esiste già la possibilità di stipulare contratti immobiliari tramite blockchain. Un’altra applicazione è quella del tracciamento etico dei diamanti, con un numero seriale associato ad attributi, origine e proprietario che ognuno di essi può avere. Alcuni governi stanno pensando di introdurre un sistema elettronico per le votazioni elettorali pubbliche, per accelerare le procedure e che sia in grado di registrare la preferenza dei cittadini attraverso le transazioni sulla catena. Sono state inventate anche piattaforme blockchain per il divertimento come Cryptokitties, che permette di accudire gatti virtuali e di scambiarli tra loro. Oppure Sorare, un fantacalcio con le figurine associate ai calciatori reali.
Facebook, inoltre, ha da tempo dichiarato di voler introdurre sul mercato Libra, una criptovaluta il cui obiettivo principale è l’eliminazione della volatilità, caratteristica tipica delle altre criptovalute più diffuse (come Ethereum e Bitcoin), cercando di mantenere stabile il suo valore.
Le blockchain sono sicuramente una delle più grandi innovazioni del nuovo secolo. Resteranno confinate al campo delle criptovalute oppure riusciranno ad avere successo anche in altri ambiti?