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Alessio Coniglio

Le due facce della medaglia Europea


L'ultima foto prima dello scontro finale che decreterà la regina d'Europa
Foto di rito prima di Germania - Danimarca

Alle 21 inizierà ufficialmente la 16° edizione degli Europei di calcio con la prima partita dell'Italia a Roma contro la Turchia, in quel che sarà il primo torneo itinerante per l'Europa. La chermes sarebbe dovuta iniziare il 12 giugno 2020, ma complice la pandemia, è stato tutto traslato di un anno, tornando in scena 1797 giorni dopo la finale di Euro 2016, svolta a Parigi il 10 luglio.

Con queste premesse, tutto fa presagire ad un'edizione peculiare, poco meno di trent'anni fa è successo qualcosa di altrettanto indelebile.


13 novembre 1991: la Jugoslavia si sbarazza dell’Austria a Vienna conquistando la qualificazione agli Europei del 1992 rendendo vana la concomitante vittoria della Danimarca sull’Irlanda del Nord.


1 giugno del 1992, un fax della Uefa comunica a Belgrado che la Jugoslavia non può partecipare agli Europei di Svezia, che sarebbero cominciati dieci giorni dopo. Fatale, dal punto di vista burocratico, fu la risoluzione 757 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu del giorno precedente. Quella disputata contro gli austriaci passerà così agli annali come l’ultima partita ufficiale della storia jugoslava.

Al loro posto ripescata la beffata Danimarca.


L'esordio dei danesi ad Euro ‘92 è contro l'Inghilterra con uno scialbo 0-0; una sconfitta per 1-0 contro i padroni di casa della Svezia. Dopo 2 partite con 1 punto e 0 gol segnati, i danesi sembrano sul punto di tornare a quelle vacanze interrotte. Per avanzare alle semifinali, serve battere la Francia.


La Danimarca non solo batterà i transalpini 2-1, ma non interromperà la sua cavalcata nemmeno contro l'Olanda campione in carica con ancora con molte chance di fare il bis, ne tantomeno con la Germania, che tornava ad un evento sportivo internazionale come un'unica grande corazzata senza la denominazione di Est ed Ovest.


Da una parte c’è la favola sportiva di una nazione e di una squadra che già si godeva le vacanze estive. Dall’altra c’è la tragedia della sanguinosa guerra civile che disintegra i Balcani e che cancella la Jugoslavia dai mappamondi dello sport mondiale e non solo.


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