In uno dei più iconici dialoghi di American Psycho, Christian Bale nelle vesti del protagonista Patrick Bateman, banchiere e serial killer, confessa volontariamente la sua vera natura dicendo di essere nel mondo dei Murders & Executions giocando sul fatto che l'altro interlocutore si confonda con il suo vero lavoro: Mergers & Acquisitions.
Ebbene il parallelismo non sembra del tutto fuori luogo visto che le evidenze empiriche suggeriscono che la maggior parte di fusioni ed acquisizioni (Mergers & Acquisitions, abbreviato M&A) finiscono distruggendo valore per gli azionisti. Si pensa che uno dei fattori determinanti di queste performance negative sia il sovrapprezzo che viene pagato sulle aziende acquisite. Questo, secondo gli studiosi dipende principalmente dall’eccesso di confidenza del management dell’azienda acquirente che molte volte crede di poter risolvere i problemi di un’impresa che non sta andando bene.
Ma il modo in cui le operazioni di M&A vengono strutturate sembra anche essere fallace all’origine. Quando una compagnia chiede un parere a una banca d’investimento su una potenziale operazione, il conflitto di interessi è inevitabile. Se la banca rispondesse all’azienda che l’operazione non ha senso, non riceverebbe nessuna commissione anche se, probabilmente, farebbe un favore agli azionisti della società acquirente. È chiaro quindi come le banche siano incentivate a partecipare a tali operazioni per ricevere commissioni importanti e pagare i bonus ai dipendenti.
Ovviamente non tutte le operazioni di M&A sono causa di distruzione di valore. Ci sono evidenze empiriche che testimoniano come determinati tipi di acquisizioni, come quelle tra aziende di dimensioni contenute, riescano generalmente a creare valore.
In Italia il settore M&A è ancora poco sviluppato rispetto ad altri paesi ma stiamo assistendo ad un trend positivo. Quest’anno le suddette operazioni hanno raggiunto €71mld registrando un +45% rispetto allo scorso anno.