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Nel biennio 2019-20 solo 267 mila lavoratori hanno usufruito di Quota 100


Effetti di Quota 100 fino ad oggi

Il 28 Gennaio 2019 è uscito in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge contenente la famosa manovra quota 100, proposta introdotta sia per dare la possibilità di anticipare l'età pensionabile che per creare nuovi posti di lavoro.


Il provvedimento permette di acquisire il diritto di andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi. Quindi, la manovra introduce un nuovo canale per raggiungere la pensione rispetto a quelli tradizionali, ovvero la pensione anticipata, ad oggi più di 42 anni di contributi ed almeno 63 anni di età, e la pensione per vecchiaia, 67 anni con almeno 20 anni di contributi.


La manovra, in scadenza il prossimo 31 dicembre, è ancora oggi in discussione sia per l’elevato costo che per i dati contrastanti sui i reali benefici da essa prodotta. Difatti, al momento dell’introduzione si stimava che Quota 100 nel triennio 2019-2021 potesse mandare in pensione quasi un milione di italiani, tuttavia alla fine del 2020 sono solo poco più di 260 mila le persone andate in pensione. Per di più, si stima che il tasso di sostituzione dei pensionati sia al 40%, ovvero solo 4 posti di lavoro vengono creati rispetto a 10 nuovi pensionati.

Dal lato dei costi, invece, si deve proprio considerare il minore numero di persone che hanno usufruito della manovra facendone abbassare la spesa.

Nel 2019 il costo effettivo della manovra si attesta sui 2 miliardi mentre nell’anno appena concluso ci troviamo a circa 5,8 miliardi, con un risparmio di oltre 3 miliardi date le ipotesi iniziali.


Solo alla fine del prossimo anno potremmo realmente valutare il rapporto costi-benefici generato da Quota 100, delle richieste di pensionamento e di quello che potrà accadere nell’anno in corso.

Certamente però bisogna considerare che al termine della manovra si creerà uno scalone tra i 62 anni, ovvero l’attuale requisito ed i 67 anni previsti dall’attuale normativa.


Come pensi si potrà trovare una soluzione a queste problematiche senza gravare ulteriormente la spesa pensionistica?



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