Quante volte ti è capitato di scommettere su qualcosa? E quante volte hai poi perso? Ti sei mai chiesto perché? I fattori che influenzano le nostra decisioni sono diversi: oltre alla matematica un ruolo fondamentale lo gioca anche la psicologia. Quando giochiamo - e non solo - le nostre scelte non sono del tutto arbitrarie, anzi spesso sono guidate dalle compagnie del gioco d’azzardo, le quali utilizzando alcuni misconcetti comuni indirizzano le nostre scommesse. Vediamo quali sono con qualche esempio.
Il seguente quesito è stato sottoposto a più di cinquecento persone e le risposte date evidenziano una credenza molto diffusa. Prova anche tu a farlo e confronta la tua risposta!
La risposta corretta è l’ultima: non c’è ragione di credere che la pallina con sopra l’1 abbia più probabilità di uscire soltanto perché non è ancora stata estratta. Infatti, ad ogni estrazione, la pallina estratta viene reinserita nell’urna, pertanto ogni volta viene ripristinata la situazione di partenza. Questo è un esempio di esperimento costituito da prove ripetute e indipendenti tra loro, ovvero tali che l’esito di ciascuna prova non è influenzato da quelli delle prove precedenti. Matematicamente parlando si dice anche che l’urna “non ha memoria”. Pertanto, il fatto che l’1 non sia uscito per 30 volte non influisce sull’esito della 31° estrazione, e quindi ogni volta ha la stessa probabilità di essere estratto di tutte le altre palline. In particolare, la sua probabilità è:
P("estrarre la pallina 1") =
= (casi favorevoli)/(casi possibili)
= 1/20
= P("estrarre la pallina 1 alla 31° estrazione")
La maggior parte delle persone ha risposto correttamente alla domanda, ma molti sono caduti in uno degli errori più frequenti. Si tratta del misconcetto della recenza: l'attribuzione di una probabilità maggiore ad un evento sulla base degli esiti degli eventi passati, nonostante, di fatto, gli esperimenti siano indipendenti gli uni dagli altri.
Questa credenza è molto diffusa e le compagnie del gioco d’azzardo, essendone ben consapevoli, lo sfruttano a proprio vantaggio per indirizzare le decisioni e le somme puntate dai giocatori. Pensiamo ad esempio alla roulette con il rosso e il nero, oppure al gioco del Lotto.
In quest’ultimo spesso sentiamo parlare di numeri ritardatari sulle varie ruote delle città italiane, cioè di quei numeri che non vengono estratti da molto tempo. Più il tempo aumenta più le giocate che puntano su di essi aumentano, alimentate anche dalla pubblicità che viene fatta riguardo la loro “non uscita”.
Il realtà, è tutta una bufala: i numeri ritardatari non esistono. Le estrazioni del Lotto - così come i lanci alla roulette - sono tutti eventi indipendenti gli uni dagli altri. Non c’è ragione di credere che ci sia un qualche tipo di correlazione. Essi solo solo una pura invenzione delle compagnie ludiche per incentivare le giocate e la diffusione del gioco d’azzardo; quindi per incrementare il loro guadagno, non quello dei giocatori italiani.
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