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Squalo o uomo, chi è la vera minaccia?



Esistono circa 350 specie di squali, con strutture corporee estremamente diversificate tra loro. Gli squali sono pesci cartilaginei, privi di una vera e propria struttura ossea, appartenenti alla sottoclasse degli Elasmobranchi.

Essi sono presenti sul nostro pianeta da oltre 400milioni di anni e occupano il vertice della catena all’alimentare, per tali ragioni sono essenziali per il mantenimento della stabilità ecosistemica. Questi organismi sono tutt’oggi fonte di ispirazione di molti film di paura, basti pensare al famoso film “Lo squalo” di Steven Spielberg, i quali alimentano in maniera considerevole il timore da parte dell’uomo nei confronti di questa specie.


In realtà nel mondo sono in media 60 ogni anno gli attacchi di squali all’uomo, al contempo l’organizzazione internazionale Greenpeace ha stimato che circa ogni ora vengono uccisi 8mila squali, con una conseguente morte superiore ai 73 milioni di squali l'anno per mano dell’uomo, una carneficina.


Differenti sono le cause della drastica riduzione di questa specie, come la pesca accidentale e l’inquinamento marino, però una delle pratiche con maggior impatto, ormai a livello globale è lo shark finning. Lo shark finning è una pratica diffusa soprattutto in Asia. Essa prevede la rimozione della pinna dorsale degli squali per usi alimentari, come: la zuppa di pinna di squalo, piatto tradizionale, estremamente costoso, a cui vengono attribuite proprietà “miracolose”; mentre la restante carcassa viene rilasciata in mare.


Uno dei piani di azione, che ha permesso il controllo della pratica dello spinnamento degli squali, è quello terminato nel 2013 dall’UE, il quale prevede che ogni imbarcazione che rientri nel porto debba presentare l’intero corpo dello squalo, ovvero, con le pinne ancora attaccate al corpo. Tale obbligo ha permesso il controllo di questa crudele pratica, nonostante ciò la popolazione degli squali resta minacciata e l'incubo della totale estinzione aleggia su questa specie.


Per tali ragioni diviene di fondamentale importanza chiedersi: “siamo sicuri che sia davvero lo squalo il vero predatore?”




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