Autore: #FlorianKarici
I supercomputer rievocano l'immagine di quelle macchine enormi, massicce e surriscaldate che hanno rappresentato l'origine dell'informatica e che occupavano enormi quantità di spazio per macinare calcoli dopo calcoli. Nonostante la diffusione dei PC e dei sistemi di rete, i supercomputer sono ancora utilizzati in una varietà di operazioni. Ma cosa rende un supercomputer così straordinario?
Innanzitutto, un supercomputer è un tipo di macchina dotato dell'architettura, delle risorse e dei componenti per ottenere un'enorme potenza di calcolo. I supercomputer odierni sono costituiti da decine di migliaia di processori in grado di eseguire trilioni di calcoli al secondo. Questo grado di parallelismo delle operazioni è ovviamente irraggiungibile per i "normali" computer. I supercomputer sono così costosi che solo i laboratori governativi, le università o le grandi aziende possono permetterseli.
Ad oggi questi super elaboratori vengono utilizzati in vari campi, tra cui la meccanica quantistica, le ricerche sul clima, le previsioni meteo, l‘esplorazione di petrolio e gas, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Di recente le più grandi aziende tecnologiche ed università hanno messo a disposizione degli scienziati questi supercomputer per identificare terapie e vaccini correlati al coronavirus.
Anche i supercomputer devono stare al passo con le nuove tecnologie, e di conseguenza i leader di questo settore cambiano nel tempo. Nel 2018 il supercomputer più potente al mondo era Summit di IBM, mentre oggi la supremazia computazionale appartiene al Giappone. L’Italia invece secondo la lista di top500.org, che elenca i 500 computer più veloci in base alle prestazioni, si trova nella sesta posizione mondiale e prima a livello europeo con il supercomputer installato dalla società energetica italiana Eni SpA.
Al giorno d’oggi l‘utilizzo dei supercomputer è ormai fondamentale per il progresso tecnologico nei vari campi ma fino a dove si spingeranno le superpotenze mondiali per avere la supremazia computazionale
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