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È possibile rendere l’archivio un posto fruibile e accessibile a un pubblico più vasto?

Archivissima è un evento culturale organizzato dal Festival degli Archivi di Torino

Gli archivi storici sono luoghi dove vengono conservati documenti e carte che hanno una validità giuridica oltre che di testimonianza storica delle società del passato.


Inseriti tra le Industrie Culturali gli archivi analizzati, sotto un’ottica manageriale, propongono un’offerta che si articola su più livelli: si va da un’attività centrale, nucleo dell’ente, che prevede servizi di base come la conservazione, si passa dall’archiviazione delle fonti alla ricerca di queste, fino ad arrivare alle attività didattiche ed espositive. Inoltre, “le attività di contorno” definite collaterali rappresentano l’offerta di una serie di servizi volte all’assistenza del ricercatore, a partire dal guardaroba fino alla fotoriproduzione dei documenti. Emerge quindi, come i fruitori e il personale operatore degli archivi siano spesso figure specializzate.


Per far fronte alla scarsa visibilità degli archivi, negli ultimi decenni si è cercato di valorizzarne il loro patrimonio attraverso strumenti digitali e iniziative originali di carattere espositivo. Ne emerge una nuova visione di archivio, considerato non più come luogo cupo, ma piacevole e aperto a un pubblico più vasto. È in questo contesto che si inserisce Archivissima, il Festival degli Archivi. Nato a Torino nel 2018 con l’obiettivo di promuovere gli archivi storici e la cultura archivistica attraverso la contaminazione di più linguaggi.


Il Festival ha dimostrato che il connubio tra la ricerca storica ed un evento culturale è possibile ampliando in questo modo il suo sistema dell’offerta e il suo pubblico, sfatando il mito dell’archivio, e degli istituti culturali in genere, come ‘luoghi polverosi’ e dando piuttosto, a questi spazi e alle loro collezioni, una nuova vita, anche in ottica di sostenibilità economica e sociale, aumentando l’interesse di un pubblico e di una comunità più vasta rispetto al patrimonio culturale che l’archivio stesso rappresenta.


Dunque, si può pensare di esportare questo evento anche in altre realtà?


Articolo in collaborazione con: Aula1240

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