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Samuele Sbraci

Dottor Google


Chi c'è veramente dietro lo schermo del nostro telefono quando chiediamo dei consigli medici
Pazienti che si riferiscono sempre più spesso a Dott. Google dal proprio smartphone

Nel 2021 è possibile trovare in rete qualsiasi tipo di servizio, ma uno tra i più utilizzati è sicuramente il cosiddetto Dottor Google, un medico virtuale e gratuito, reperibile 7/24h, senza neanche doversi alzare dal divano, e che, apparentemente, ha la risposta pronta per qualsiasi quesito.

Uno studio del 2017 ha evidenziato come l'88% degli italiani ricerca su internet la causa dei propri problemi medici, qualunque essi siano. La pandemia degli ultimi due anni non ha fatto altro che aumentare questa tendenza, un po' per le restrizioni e la paura ad uscire di casa, un po' per cercare di capire qualcosa a proposito di questo maledetto virus. Contemporaneamente ha però anche evidenziato ancora una volta come il web non sia un posto sicuro, soprattutto quando si parla di scienza: per mesi una marea di incontrollate fake news hanno invaso i social, scatenando un forte dibattito pubblico su svariati temi e danneggiando la salute di moltissime persone.

Le insidie di Dottor Google sono molteplici ma possiamo riassumerle in due problemi principali:

Il primo è l'autodiagnosi: dopo aver elencato i propri sintomi, 1 persona su 2 si affida ai primi risultati che escono dal motore di ricerca, accontentandosi della diagnosi appena letta. Una ricerca dell'Università di Harvard ha però dimostrato che questa è corretta solo nel 34% dei casi: 2 volte su 3 è sbagliata, e convince il paziente di avere patologie che non ha, spesso più gravi di quella che è la realtà, o al contrario, fa sottovalutare sintomi apparentemente di poca importanza, che possono nascondere condizioni più o meno gravi. Un medico, al contrario del web, può valutare il paziente che ha davanti a sé godendo di molte più informazioni utili ad arrivare alla corretta diagnosi, la sua storia medica, ma anche semplicemente il sesso, l'altezza, il peso o l'età del soggetto. Se oltre alla diagnosi il paziente si fa consigliare da internet la terapia o addirittura ne interrompe una prescritta da un vero medico perché in contrasto con quello che ha letto, la situazione diventa ancora più grave e soprattutto pericolosa per la sua salute.

Siamo sicuri delle diagnosi fornite dal dott.google?
Dottor Google sottovaluta o sopravaluta i tuoi problemi di salute

Il secondo grande problema lo abbiamo invece quando il paziente, dopo essersi convinto di avere una determinata patologia letta su qualche sito, si presenta dal medico e indirizza, anche inconsciamente, la sua diagnosi. Facciamo un esempio: il nostro paziente immaginario ha mal di pancia e dopo aver aperto qualche sito si convince di avere un'ulcera allo stomaco perché alcuni dei sintomi riportati combaciano con i suoi. Arrivato dal medico, oltre a riferire i sintomi che effettivamente ha ed ha avuto, egli tenderà anche a riportarne alcuni, magari generici come nausea o cattiva digestione, che in realtà non aveva ma che si è convinto di avere. Ascoltando tutto l'elenco dei sintomi associati all'ulcera, il medico non potrà far altro che convincersi che quel paziente effettivamente ha un'ulcera, diagnosticandola e dando una terapia specifica. L'intento di questo articolo non vuole essere una critica al paziente medio, che per la comodità e velocità che offre Dottor Google, è comprensibilmente spinto ad utilizzarlo. Rivolgersi al web non è neanche del tutto sbagliato: si tratta di uno strumento che può rivelarsi utilissimo se unito al consulto di uno specialista, ma che dovrebbe essere usato solamente per farsi un'idea di massima, o per cercare informazioni rapidamente in caso di urgenze, e non affidandosi ciecamente a informazioni che si trovano su siti più o meno affidabili, senza i mezzi per comprendere e interpretare correttamente quello che si sta leggendo.


E tu? Smetterai di autodiagnosticarti malattie e inizierai a consultare un medico quando avrai il prossimo problema?

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