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“Ma tu non sembri malata”: la storia di un dolore invisibile


Giornata internazionale della fibromialgia
La giornata internazionale della fibromialgia

La fibromialgia è una malattia reale, ma sfortunatamente non sempre le donne (e gli uomini) che ne soffrono sono presi seriamente, poiché non c’è nulla che, fisicamente e agli esami di laboratorio, non vada.


Secondo dati attuali parliamo della seconda malattia reumatologica più frequente nel nostro Paese con oltre 3 milioni di persone che ne soffrono, di cui 9 su 10 sono donne – da questo ne deriva l’accezione spesso tutta al femminile -.


È una malattia cronica, dolorosa e definita dai pazienti stessi come “avere tantissimi aghi sulla pelle che continuano a pungermi di giorno e di notte” oppure ancora come “un bruciore che non si placa mai”. Il termine fibromialgia indica proprio un dolore ai muscoli e alle strutture fibrose come tendini e legamenti, che si riversa in tutto il corpo. Questo dolore può essere accentuato da alcune condizioni atmosferiche come il troppo caldo o il troppo freddo, il lavoro fisico eccessivo e lo stress emotivo. Assieme al dolore vi sono: difficoltà di concentrazione, emicrania, sindrome del colon irritabile, alterazione dei ritmi sonno/veglia, ansia e attacchi di panico (Per approfondire i sintomi consiglio di leggere il link allegato qui!)


La causa è ignota. La terapia?

Ad oggi si basa solamente su esercizi di stretching, impacchi caldi locali e massaggi, analgesici e antidepressivi.


È stata definita malattia nel 1992 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e nel 2009 il Parlamento Europeo ha sollecitato i singoli stati dell’Unione promuovere la ricerca della “malattia invisibile”, per estendere ai pazienti che ne soffrono le agevolazioni previste per altre malattie invalidanti. Nel Bel Paese la fibromialgia non è inserita nelle tabelle Inail e, per questo motivo, il suo riconoscimento come malattia professionale non può avvenire in automatico. Spetta quindi al dipendente, che avanzi la richiesta di risarcimento, dimostrare che una o più manifestazioni della malattia sono legate al luogo di lavoro e alle mansioni svolte. Le petizioni al riguardo sono numerose, come oggi, che oltre 127 città italiane si sono tinte di viola per il movimento “Facciamo Luce sulla Fibromialgia”!


E tu, ne eri a conoscenza? Come credi che dovrebbe essere presa in carico questa condizione?

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