top of page

UN JOYSTICK COME BISTURI






“Bisturi!”.

È la prima parola che ci viene in mente quando parliamo di chirurgia, ma non è stata la parola pronunciata lo scorso 14 luglio dal Dott. Trimarchi prima di iniziare la propria operazione, bensì “Tablet, joystick e occhiali 3D”.

A 15 km di distanza dalla sala operatoria il medico del San Raffaele di Milano ha effettuato una cordectomia, ovvero ha inciso il collo di un paziente per la rimozione delle corde vocali.


Riguardo i dettagli dell’operazione è stato redatto un report riportato negli Annals of Internal Medicine.

“La telechirurgia – si legge nel Report – può essere indispensabile in ospedali da campo per calamità naturali, ad esempio, o in caso di pandemia, come adesso, di distanziamento sociale tra chirurgo, assistenti e paziente”.


La prima teleoperazione mondiale risale al 2001: la paziente, una donna di 68 anni a cui è stata rimossa la cistifellea, era ricoverata a Strasburgo, centro riconosciuto in tutto il mondo in questo ambito di ricerca, dove un'equipe di medici era pronta a intervenire in caso di emergenza. Ma ad operarla “veramente” è stato un braccio robotico, guidato da tre chirurghi che si trovavano a New York, a 7.000 km di distanza! Il sistema robotico usato si chiamava "Zeus" costituito da una rete di fibre ottiche ad alta velocità, che ha trasportato i dati avanti e indietro attraverso l'oceano garantendo un bassissimo ritardo nel trasferimento delle informazioni tra gli USA e la Francia.


La telechirurgia è una delle grandi novità del nostro secolo e in cui l'Italia è rappresentata da un pioniere chiamato Alberto Rovetta, che nel 1993 simulò (senza pazienti) tra Pasadena e Milano il primo esperimento telechirurgico al mondo e due anni dopo effettuò una biopsia su paziente umano intervenendo a distanza tra due istituti milanesi.


Negli ultimi anni i robot-chirurghi si sono molto diffusi all'interno degli ospedali italiani, ma erano manovrati direttamente dalla sala operatoria o a pochi metri di distanza, con gli strumenti collegati ad un cavo, e non grazie a una connessione remota.


Nel futuro potremmo portare le mani dei più bravi chirurghi in tutto il mondo grazie al 5G?





Post recenti

Mostra tutti

Commentaires


Iscriviti al sito

Il tuo modulo è stato inviato!

bottom of page