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For the fans, by the fans: l'azionariato popolare nel calcio


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Tifosi del Bayern Monaco all'Allianz Arena (credits: fcbayern.com)

L’azionariato popolare prova a sbarcare in Serie A. L’iniziativa nasce da un’idea di Carlo Cottarelli, presidente di Interspac SRL: l’obiettivo è quello di rafforzare l’FC Internazionale con capitali forniti dai tifosi, offrendo un apporto utile di fronte ad un periodo di difficoltà finanziarie.


Il progetto guarda al modello tedesco in cui l’azionariato popolare è applicato a tutte le squadre, ciascun club appartiene ai soci che detengono una quota ad personam ed hanno diritto di voto nell’assemblea annuale, tranne che sulle questioni strettamente sportive.

Ciò è stato possibile grazie alla legge del 50+1 approvata nel 1999, che vieta ai club tedeschi di assegnare più del 50% ad una singola azienda o ad un singolo gruppo. Per esempio, il Bayern Monaco assegna il 73% delle quote ai propri tifosi e il restante 27% è equamente diviso tra Audi, Adidas ed Allianz.


I motivi per cui si ricorre all’azionariato popolare sono molteplici. Su tutti, esso garantisce una maggiore stabilità economica grazie ad un afflusso costante e diretto di capitali da parte dei soci, e un continuo processo di fidelizzazione dei tifosi-azionisti che contribuiscono indirettamente all’incremento di incassi derivati (proventi dallo stadio, diritti tv, merchandising e sponsor).


Stabilità economica è la parola d’ordine: 8 club su 18 hanno generato profitti operativi nella stagione 2019/20, nonostante l’impatto del Covid-19. Il Bayern ha ottenuto 17 milioni di euro di profitto pre-tasse e i suoi conti in verde vanno di pari passo con successi sportivi in campo nazionale ed internazionale.


L’azionariato si presenta come un’opportunità per i club di alleggerire il peso del grande indebitamento fortemente influenzato dalla crisi pandemica. Allo stesso tempo questa iniziativa deve far parte di un ampio progetto di riforme volte anche ad una maggiore sostenibilità a livello (oltre che economico) ecologico e sociale. Pensare nel lungo termine, anziché di stagione in stagione come invece troppo spesso accade al fine di ottenere successi nel breve termine.


Risultati immediati o sostenibilità nel lungo periodo?

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