Autore: #MartinaPaoli
Siamo agli inizi degli anni ’90, quando un gruppo di scienziati guidati dal dr. Rizzolati, arrivò ad una scoperta in modo abbastanza casuale: studiando i movimenti della mano di un macaco e l’attività cerebrale correlata, osservarono che mentre un ricercatore allungava la mano verso un cesto di banane, l’attività neuronale della scimmia cambiava, nonostante rimanesse ferma.
Fu così che si arrivò a dedurre l’esistenza e la funzione dei neuroni a specchio, disposti in più parti del cervello, che ci permettono di comprendere azioni, intenzioni e di apprendere nuove abilità, anche sportive.
In termini pratici pensiamo ad un atleta qualsiasi: risulta fondamentale osservare atleti tecnicamente preparati per apprendere ed imitare i gesti atletici. La parola chiave è infatti IMITARE, dato che i neuroni a specchio permettono di “tradurre” un’azione vista in termini motori, permettendone una replica.
Anche nei periodi di riposo forzato, come dopo un infortunio, risulta utile continuare ad osservare e immaginare le proprie azioni sportive dato che alcuni studi hanno dimostrato un conseguente coinvolgimento non solo del sistema nervoso, ma anche dei muscoli coinvolti nel gesto atletico immaginato.
E tu hai mai usato questa strategia per migliorare un gesto atletico?
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