Sapevate che i gialli si chiamano gialli solo in Italia?
Le intriganti storie che ruotano attorno a un crimine e a un’indagine fanno parte di un genere letterario e cinematografico decisamente popolare. Pensate che “la regina del giallo”, Agatha Christie, è l'autrice più amata di tutti i tempi, insieme a Shakespeare. Parliamo di oltre due miliardi di libri venduti, tradotti in più di quarantacinque lingue.
Ma come mai i suoi romanzi, insieme a quelli di Arthur Conan Doyle, Andrea Camilleri e di tante e tantissimi altri si definiscono gialli?
Nel 1929, la Mondadori lancia i primi quattro titoli di una nuova collana di racconti polizieschi. Costano 5 lire e mezzo e in un solo mese arrivano a vendere cinquantamila copie.
Indovinate di che colore sono le copertine? Sì, esatto, proprio così: gialle. Un colore acceso che inevitabilmente cattura l’attenzione: in questo modo, i libri risaltano sugli scaffali delle librerie e tra i giornali e le riviste delle edicole. Intendiamoci, il giallo è il colore più facilmente distinguibile da lontano. Per questo i taxi di New York e gli scuolabus sono dello stesso colore.
Le copertine dei gialli Mondadori diventano ben presto un “oggetto di culto”. Su uno sfondo giallo, si apre un cerchio rosso, all’interno del quale è possibile spiare "all'interno" una delle scene che si incontreranno durante la lettura del racconto.
La grafica è un’idea dell’illustratore Roberto Jacono, che da allora è conosciuto da tutti come “l’uomo del cerchio”.
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