Autore: #DanieleVo
Con “5G” si fa riferimento a tecnologie di telefonia di 5° generazione (5G, appunto) che permetteranno di portare la connessione internet di tutti i giorni a velocità finora inimmaginabili per una rete mobile. Si parla di trasmissione dati a 1Gbit/s (G=giga), o addirittura di più! Fino ad oggi velocità del genere sono state un’esclusiva di infrastrutture basate sulla fibra ottica. 1 Gbit/s corrisponde a 1000Mbit/s, ovvero una velocità da 100 a 1000 volte superiore a quella cui siamo abituati. Quante volte ci siamo lamentati dell’eccessiva lentezza della nostra connessione, che fissa o mobile non superava la decina di megabit al secondo? Fino ad oggi una connessione in fibra ottica è stata un privilegio per pochi privati cittadini e aziende, perlopiù localizzati nelle grandi città. Il 5G promette di portare connessione ad altissima velocità a tutti gli utenti di telefonia mobile.
Nonostante la tecnologia 5G sia comparsa da pochissimo tempo, l’opinione pubblica si presenta già divisa tra sostenitori e detrattori della stessa: mentre i primi sostengono che possa trattarsi di una grandissima opportunità per l’avanzamento tecnologico e per la crescita economica, i secondi si mostrano estremamente diffidenti e sostengono come l’installazione in tutte le città di antenne emittenti onde elettromagnetiche rappresenti un grandissimo rischio per la salute.
L’analisi dei potenziali benefici tecnologici ed economici della tecnologia 5G esula dallo scopo di questo articolo, il quale si concentrerà maggiormente sull’approfondimento dei potenziali rischi per la salute ad essa correlati.
Ebbene, essendo la connessione 5G circa 100 volte più rapida dell’attuale 4G, molte persone pensano che le radiazioni elettromagnetiche emesse dalle nuove antenne (5G) saranno proporzionalmente “più forti”. È proprio su questo punto che si concentrano i timori di chi guarda con sospetto le nuove tecnologie di telefonia mobile: il nostro corpo sarà irradiato con maggiore energia rispetto a prima. Trattandosi di una tecnologia nuova possiamo essere sicuri che questa non avrà conseguenze negative sulla salute di noi tutti?
Alcuni tra i detrattori più accaniti sostengono anche che l’esposizione a campi elettromagnetici più intesi possa indebolire le difese immunitarie e, di conseguenza, favorire l’insorgenza di malattie (infezione da coronavirus compresa!)
A rafforzare le loro tesi ci sono alcuni studi che recentemente sembrano aver trovato una correlazione statisticamente rilevante tra esposizione alle onde 3G, 4G e 5G e aumentata insorgenza di tumori nelle cavie da laboratorio.
Poste le opportune premesse, possiamo ora procedere ad un’analisi più “tecnico-scientifica” delle affermazioni sopra riportate.
Prima di comprendere gli effetti che le radiazioni hanno sul corpo dobbiamo chiarire che cosa sono e quali sono le loro caratteristiche. Ebbene, le radiazioni (altresì dette onde elettromagnetiche) non sono altro che energia che si sposta da un punto A ad un punto B senza la necessità di un mezzo conduttore (es. cavo di rame per la corrente elettrica); tale definizione è senza dubbio eccessivamente semplicistica, ma sufficiente al nostro scopo. Quando questa energia colpisce un organismo, se di entità sufficiente, può altere il funzionamento delle sue cellule, con effetti potenzialmente catastrofici per la salute.
I parametri di nostro interesse per la classificazione delle onde elettromagnetiche e dei loro effetti sull’organismo sono due: la frequenza dell’onda elettromagnetica e la quantità di energia che essa trasporta. L’energia trasportata dall’onda è direttamente proporzionale alla frequenza della stessa; tanto maggiore è l’energia con cui il corpo viene irradiato, tanto più è alto il rischio di subire dei danni.
Facciamo un esempio pratico per capire meglio: immagina di scuotere un pezzo di corda e di vedere come esso tenda a formare delle “onde”. Secondo te dovresti impiegare più energia per scuotere la corda 1 volta al secondo o 1000 volte al secondo? In questa piccola spiegazione è racchiuso tutto ciò che serve sapere sulle radiazioni.
Nella seguente tabella sono riportate le varie categorie di radiazioni e le loro caratteristiche.
Ebbene, le onde elettromagnetiche utilizzate nel campo delle telecomunicazioni (3G, 4G, 5G) ai giorni nostri rientrano prevalentemente nello spettro (ovvero banda di frequenza, ndr) delle microonde.
Potrebbe venire da chiedersi: “Ma non rischiamo di finire cucinati dalle microonde?”
Veniamo al dunque. Sebbene le frequenze d’onda utilizzate dai nostri cellulari e dai forni a microonde siano le stesse, ci sono delle differenze fondamentali tra il forno con cui scaldiamo i nostri avanzi e il telefono. In primo luogo, il forno a microonde possiede una schermatura che riflette continuamente le radiazioni verso il cibo, amplificandone notevolmente gli effetti. In secondo luogo, esso concentra una potenza molto elevata (es. 700W) in uno spazio molto piccolo (cioè il vano in cui mettiamo il cibo).
Al contrario, i telefoni cellulari non vedono mai le proprie onde riflesse per essere concentrate in un singolo punto; inoltre, la potenza di un cellulare (pochi Watt) non è minimamente paragonabile a quella con cui un forno emette le microonde.
Per quanto concerne invece le grandi antenne per il segnale delle telecomunicazioni, sebbene la potenza sia significativamente superiore a quella del famigerato microonde, dobbiamo tenere conto di un dato molto semplice: la potenza dell’antenna (dell’ordine di decine di migliaia di Watt) viene distribuita su di una superficie infinitamente più ampia (un’intera città). Ciò vuol dire un oggetto colpito dalle radiazioni emesse da un’antenna riceverà un segnale estremamente attenuato, per nulla paragonabile invece a quello che riceverebbe se venisse posto in un forno a microonde.
“Ok, magari non verremo cucinati dalle microonde, ma che mi dici del rischio di contrarre tumori? Alcuni studi sembrano confermare la sussistenza di tale pericolo!”.
Effettivamente alcuni studi condotti negli Stati Uniti affermano di aver rilevato una correlazione statisticamente rilevante tra esposizione a onde 4G e 5G e aumento dei tumori nella popolazione di animali da laboratorio. Se tuttavia è vero quanto appena detto, è altrettanto vero che numerose associazioni di ricercatori in tutto il mondo hanno ottenuto risultati contrastanti: per ogni studio che sembra rilevare danni dovuti alle radiazioni dei cellulari ce ne sono altri che dicono il contrario. Alla luce di quanto riscontrato dunque gli esperti non hanno potuto che constatare come siano necessari ulteriori studi prima di giungere a conclusioni definitive.
Naturalmente nelle questioni scientificamente non chiare vige sempre il principio precauzionale: meglio eccedere di cautela che correre pericoli. Ciononostante, gli studiosi si definiscono cautamente ottimisti. Sulla base infatti delle informazioni tecniche e scientifiche in nostro possesso sulle microonde (vedasi prima), non c’è ragione di credere che le radiazioni emesse dai telefoni e dalle antenne 5G possano recare danno alcuno al corpo umano.
Occorre ricordare inoltre che, nell’ambito della ricerca, la rilevazione di una correlazione statistica (definita cioè puramente tramite calcoli matematici e non supportata da concrete prove scientifiche) tra due fenomeni non permette di stabilire in maniera definitiva un nesso causale tra di essi.
Possiamo quindi dormire sonni tranquilli mentre i tecnici costellano le città con nuovi ripetitori di segnale per la rete mobile (antenne)? Sostanzialmente, sì. Ad oggi non abbiamo prove scientifiche a favore della pericolosità delle microonde. Allo stesso tempo le informazioni in nostro possesso consentono già di smentire, almeno sulla carta, l’ipotesi secondo la quale questo tipo di radiazioni possa causare tumori o indebolire il corpo umano.
Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti
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