Fin dai primi mesi in cui abbiamo avuto notizia della diffusione del Covid, una delle abitudini che è stato più difficile adottare per noi occidentali, è stato l’uso della mascherina. Improvvisamente ovunque andassimo ci è stato richiesto di coprire naso e bocca per frenare la diffusione del contagio.
Complici anche le Olimpiadi di Tokyo, ci sarà tornato in mente come anche prima della pandemia avessimo fatto caso alla naturalezza e alla frequenza con cui giovani, anziani e perfino i bambini orientali la indossassero, tanto che ha costituito uno dei fattori grazie ai quali il coronavirus è stato maggiormente gestibile in certe zone del mondo.
Al di là delle polemiche, a primo impatto potremmo pensare che sia una cosa ingranata nella loro cultura e che sia totalmente scissa dall’occidente. In realtà siamo stati proprio noi ad importare l’uso della mascherina in Giappone ad inizio Novecento, proprio negli anni in cui l’influenza spagnola mieteva milioni di vittime nel mondo.
Più precisamente, furono gli americani a diffondere questo uso nelle isole nipponiche fra il 1918 ed il 1920. Anche in quell’occasione infatti si trattava di un virus trasmissibile per via respiratoria, ed indossare un piccolo pezzo di stoffa sul viso divenne necessario proprio come oggi per proteggere non solo noi stessi, ma anche i nostri cari.
Passata l’emergenza, nel Paese de Sol Levante e nel resto dell’Asia orientale, l’abitudine è rimasta. Incentivi sono stati il forte senso civico per cui gli asiatici sono generalmente celebri e una cultura fortemente basata sugli ideali di armonia e rispetto reciproco. Perfino in presenza di un’allergia o di un leggero raffreddore, le vie aeree vengono subito coperte.
Ciò non toglie che negli anni passati la moda abbia trasformato in tendenza anche le anonime mascherine e non è raro, esplorando quartieri caratteristici e ricchi di personalità come Harajuku, imbattersi nei modelli più strani e impensati.
E tu, sapevi che uno dei principali stereotipi con cui ci immaginiamo l’Asia, ha origine proprio “in casa nostra”?
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