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Andrea Ghiro

Prescrizione for dummies


una bilancia ed un orologio
Introduzione alla prescrizione

Ciclicamente il termine “prescrizione” emerge dai giornali e dalle bocche di politici di ogni fazione, ciascuno dei quali ne sostiene l’imprescindibile salvaguardia di diritti costituzionali o, viceversa, l’impunità che essa procura a criminali di ogni sorta. La tristemente nota strage di Viareggio dovrebbe ricordarci qualcosa. Ma cos’è la prescrizione?


È un istituto che estingue un diritto quando il suo titolare non lo esercita per un tempo determinato dalla legge.


Nel diritto civile fa sì che un soggetto che non richieda il risarcimento del danno, e.g. da illecito, perda il proprio diritto a ottenerlo decorsi 5 anni dal danno.


Nel diritto penale, invece, è lo Stato a perdere il proprio “diritto di punire” decorso un certo periodo. Pertanto, la prescrizione è il tempo decorso il quale un soggetto non può più essere punito per un reato. Se il reato si prescrive, non vuol dire che l’imputato sia assolto, ma solo che è decorso troppo tempo per punirlo: è infatti molto differente un proscioglimento per prescrizione da un’assoluzione!


Vista la teoria, due sono le domande che sorgono: quanto tempo deve trascorrere affinché un reato si prescriva e da quando si conta?

Non c’è un termine eguale per tutti i reati, perché esso è pari al massimo della pena prevista per ciascun reato. Visti i tempi della giustizia, però, per evitare che i reati con pene basse non vengano mai puniti, vi è un limite minimo di 6 anni di prescrizione per i delitti e 4 per le contravvenzioni.


Quanto al dies a quo, ad oggi, coincide con la commissione del reato (e.g. furto) o con la sua fine, come accade nei reati permanenti (e.g. sequestro di persona). Prima della riforma Bonafede, la prescrizione continuava a decorrere fintanto che non fosse intervenuta una sentenza irrevocabile; adesso, per i reati commessi a partire dal 1° gennaio 2020, la prescrizione si interrompe con la sentenza di primo grado.


La legge garantisce che alla prescrizione si possa sempre rinunciare. Cosa, questa, assai rara: ma ancora una volta, il caso Viareggio ci dovrebbe insegnare qualcosa.


E voi conoscevate la prescrizione e la differenza con l’assoluzione?

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