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Siamo tutti bufalari? Il caso Torre Del Greco



È la mattina dell’11 settembre quando Matteo Salvini si reca a Torre del Greco per uno dei suoi classici comizi. Ad attenderlo, però, non ci sono i suoi sostenitori, ma più di mille contestatori che gli lanciano i pomodori. Il leader della Lega resiste sul palco per 5 minuti per poi andarsene prima che la situazione peggiori. Subito dopo, come accade sempre sui social, il tema è caldissimo e il popolo di Twitter si divide fra i sostenitori della protesta e coloro che invece danno il loro appoggio al leader del Carroccio.

Apro una breve parentesi: ho un profilo Twitter da un paio d’anni ma commento poco e twitto ancor più raramente. Di solito entro, leggo, mi faccio due risate, ed esco. Quel giorno però, ho cercato di analizzare in maniera critica quello che veniva scritto e verificare quanto questi tuttologi del web scrivevano.

Dopo pochi secondi ho visto questo tweet:



Sono toscano, non conosco le dinamiche di Torre del Greco. Così, dopo essere sobbalzato dalla sedia causa “orrori” grammaticali, ho cercato di informarmi per capire bene se quanto letto fosse vero e ho scoperto che solo negli ultimi 30 anni la città è stata amministrata dalla sinistra con il PCI, dal centro con l’UDC e dalla destra prima con Forza Italia e poi con la Lega. Risulta quindi inutile e dannoso il tweet che non informa in maniera corretta chi legge. A che serve tutto ciò?

Continuando nella mia immersione nel mondo di Twitter, mi sono imbattuto in quest’altro cinguettio:

Non sarò certo io qui a commentare i toni del post, tantomeno le politiche del PD piuttosto che quelle del M5S o quelle della Lega; non ho né i mezzi né le competenze per farlo. Mi soffermo però su quel dato sulla disoccupazione: 60%! Appena l’ho letto mi sono spaventato. Mi sono messo così a cercare dati a riguardo e ho scoperto che la disoccupazione reale nella cittadina campana è del 25%. Certo, il valore resta molto alto, ma il nostro commentatore twitteriano aveva quadruplicato questo dato. La domanda che ci facciamo ancora una volta è la stessa: a cosa serve tutto ciò?

Chiudo citando quest’ultimo tweet:


Nel tweet questo ragazzo lascia intendere che a Torre del Greco si contesti Salvini mentre si faccia festa per i matrimoni dei camorristi. Da anni purtroppo i nomi di alcune famiglie malavitose solo legate alla città. Ma non è questo il caso; la foto, infatti, è scattata in Calabria a Nicotera, in provincia di Vibo Valentia.

Badate bene: è vero che gli esempi portati riguardano per lo più sostenitori della Lega, ma tutto ciò non riguarda solo Salvini ed il suo elettorato; in questo caso è accaduto in occasione di un suo comizio, ma questo delirio social accade ogni giorno sotto qualunque discussione di ogni politico, qualunque sia lo schieramento ideologico di quest’ultimo.

Ma dunque, in definitiva, a cosa serve tutto questo? Assolutamente a nulla se non a generare CAOS. Purtroppo ancora non ci rendiamo conto della potenza che abbiamo quando scriviamo sui social. Impieghiamo pochi secondi a postare qualcosa, ma quello che gettiamo nel mare dell’internet è pesantissimo perché resta, può essere letto da chiunque e purtroppo in molti possono credere a quello che scriviamo.

Diventa dunque FONDAMENTALE esporre solo le cose che sappiamo bene, senza inventarci numeri, fatti o dati che altrimenti diventano, così, vere e proprie fake news.

Tutto ciò, purtroppo, è tremendamente facilitato da questo modo completamente sbagliato che abbiamo di vivere la politica: il dibattito ormai é diventato un vero e proprio scontro tra tifoserie che si offendono senza trovare mai un punto di incontro. Non dovrebbe essere così; occorrerebbe riaprire un dialogo dai toni più sereni, discutere anche animatamente ma sempre rispettandosi e accettando i punti di vista dell’altro.

Dunque, cari amici politici, abbassate i toni, tornate a discutere come dovreste normalmente fare;

E voi, cari amici social che leggete questi ed altri tweet, documentatevi e capite se quello che state leggendo è una notizia vera o falsa ; se invece sentite proprio il bisogno di dire la vostra, cercate di farlo in maniera composta e pacata, informandosi a dovere prima e rispettando le idee altrui; solo così riusciremo a creare un mondo davvero migliore!



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