Autore: #LucaGarofalo
Agosto 2020, l’indice Nasdaq raggiunge livelli record trainato dal comparto tecnologico. Settembre 2020 l’indice crolla. Stando a quanto riportato dal FT questo movimento repentino è dovuto alla speculazione messa in atto da SoftBank, holding finanziaria giapponese.
La strategia, effettuata sotto istruzione di Masayoshi Son (fondatore della holding) prevede l’acquisto di derivati, in particolare opzioni Call per miliardi di dollari, scritte su azioni del comparto tecnologico. Per capire al meglio la vicenda è opportuno analizzare questi strumenti.
L’opzione Call è un contratto, chi lo sottoscrive può farlo in due posizioni: quella di acquirente e quella di venditore. Il primo gode del diritto ad acquistare un certo quantitativo di azioni; il secondo l’obbligo a venderle, qualora il primo decida di avvalersi del proprio diritto. Ovviamente, l’acquirente eserciterà il proprio diritto nel caso in cui il prezzo di compravendita stabilito nel contratto sia inferiore a quello del mercato azionario.
È importante sottolineare che i soggetti che vendono i contratti sono costretti ad acquistare azioni sul mercato per poter adempiere al contratto. Questo ha attivato una spirale crescente, infatti più cresceva l’ammontare di derivati acquistati da SoftBank, più i venditori erano costretti ad acquistare azioni. La crescita della domanda di azioni ha creato l’aumento del prezzo dei titoli, con conseguente incremento dell’indice Nasdaq.
La speculazione, andata a buon fine, ha portato un guadano di $4 mld. Nonostante l’enorme guadagno sembra che gli azionisti della holding non abbiamo gradito questa mossa, ritenuta troppo rischiosa. Infatti il titolo poco dopo la vicenda ha perso valore.
E voi, cosa ne pensate di questa speculazione?
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