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“Alexa, come si chiama mia nipote?”


Uomo affetto da demenza cognitiva
Le potenzialità di Alexa per l'Alzheimer

L’Alzheimer è una delle forme di demenza più diffuse nel mondo e al momento senza la possibilità di guarigione o di cura efficace.


Il malato di Alzheimer va incontro a una degenerazione più o meno veloce di cellule nervose, che comporta inizialmente sintomi e segni “lievi” fino ad arrivare a quelli più gravi. Prima fra tutte la perdita della memoria, segue il disorientamento, l’aprassia (non ricordare come si compiono certe azioni es. cucinare un piatto), i problemi comportamentali e relazionali, alcune problematiche che riguardano la nutrizione e il movimento, fino ad arrivare alla morte per svariate complicanze.


Ad oggi, le cure farmacologiche sono solo sintomatiche, ovvero curano solo i sintomi del paziente, ma non la causa della patologia. A queste, viene sempre associata una terapia non farmacologica, ovvero la riabilitazione neuropsicologica, il training cognitivo e se possibile l’attività fisica con l’obiettivo di “rallentare” il più possibile il decadimento cognitivo.

In questi anni qualcuno ha avuto un’idea geniale ovvero, perché non sfruttare Alexa?


Questo dispositivo si è ormai diffuso in tutto il mondo, grazie alla semplicità di utilizzo e al basso costo di acquisto. Grazie a una “wake up word” consente di avviare un dialogo e di aiutarci in alcune attività come memorizzare i nostri appuntamenti, aiutarci con le ricette in cucina e ricordarci il compleanno dei nostri amici. In effetti tutti aspetti utili per un malato di Alzheimer, che si può anche dimenticare di assumere le medicine, che giorno della settimana è oggi oppure il numero di telefono del medico.


Ma attenzione, non è tutto oro quel che luccica. Infatti, questa tecnologia potrebbe essere utilizzata soltanto nella prima fase della malattia, quando ancora il soggetto non ha sviluppato problematiche relazionali ed è in grado di vivere in autonomia, mentre la situazione si fa più complicata negli stadi più avanzati della patologia, dove diventa essenziale il supporto familiare o di un care-giver. L’utilizzo di Alexa non esclude tutte le altre terapie sopra citate, ma piuttosto è un supporto e potenziamento di quest’ultime.


E tu sapevi di questa potenzialità di Alexa?

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