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Il Digital Green Certificate


Due viaggiatori attendono il loro aereo
Le nuove possibilità per i viaggiatori

La pandemia ci ha tolto, tra le tante possibilità, quella di viaggiare in spensieratezza. Oltre alla lecita e più che normale preoccupazione circa il rischio-contagio, dubbi si hanno sugli aspetti legali degli spostamenti: cosa fare, cosa portare, quali certificazioni servono nei vari Stati?


Il 9 giugno il Parlamento europeo ha approvato il Regolamento, vincolante dal 1 luglio per tutti gli Stati membri UE, concernente il Digital Green Certificate. Quest’ultimo consente una facilitazione negli spostamenti e la non più necessaria quarantena una volta sul posto. Chiaro è che il certificato non è prerequisito per la libera circolazione ed ulteriori restrizioni potranno essere applicate in casi specifici come quello di un peggioramento della condizione sanitaria. Consigliato è quindi, dopo aver ottenuto il rilascio del certificato, informarsi ulteriormente sul Paese UE di destinazione.


Le condizioni per ottenere il DGC sono analoghe a quelle dei Certificati Verdi per muoversi attualmente in Italia, ovvero, in alternativa:


  • Aver effettuato il vaccino (in caso di prima dose la validità si ha dal 15° giorno dalla somministrazione fino alla seconda, oppure nel caso di completamento del ciclo vaccinale la validità è di 9 mesi).

  • Test negativo nelle 48 ore precedenti.

  • Guarigione dalla patologia attestata da certificato di fine isolamento (validità di 6 mesi).


Il certificato, che verrà emesso da una piattaforma nazionale, conterrà un QR code per impedire la falsificazione della firma. Lo Stato di destinazione grazie al sistema Gateway potrà effettuare le verifica di essa ma non entrare in possesso dei dati personali del singolo viaggiatore, che saranno conservati nel Paese che ha rilasciato il certificato. In Italia il DGC potrà essere scaricato da app e piattaforme autorizzate dal Governo (Immuni, per esempio) con necessaria valutazione positiva del Garante della Privacy, che al momento non ha nascosto dubbi e perplessità per la salvaguardia dei dati dei cittadini.


Riusciranno gli Stati UE a gestire in maniera efficiente il DGC? Potrà essere un reale spiraglio per il ritorno alla normalità?

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