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L'Italia e la guerra


altare della Patria a Roma
Tutte le fonti che limitano l'uso della forza

Guerra. L’abbiamo letta nei libri di storia, sentitone l’eco dai telegiornali, ma sono bastate una manciata di settimane affinché diventasse reale. Molti alla luce dello scontro tra Russia e Ucraina si sono chiesti se e quando effettivamente l’Italia possa essere coinvolta in una guerra.


Ciò, per fortuna, non è un’opzione facile per uno Stato come il nostro.

All’art.11 della nostra Costituzione infatti si legge che l’Italia ‘’ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’’. Un dettato normativo volto ad imporre, in caso di conflitti, di agire per vie diplomatiche e non con il linguaggio della violenza. Il divieto copre le guerre di aggressione, ma non esclude la possibilità di difendersi dagli attacchi, o di supportare Paesi attaccati, come sta avvenendo in questi giorni attraverso l’invio di aiuti all’Ucraina.


Di guerra in Costituzione si parla anche agli art. 78, 87 e 52 che sanciscono rispettivamente il potere delle Camere di deliberare lo stato di guerra e dare al governo i poteri necessari, del Presidente della Repubblica di dichiarare lo stato di guerra e il dovere dei cittadini di difendere la propria Patria.

L’art 11 menziona anche la possibilità di limitare la sovranità dello Stato in favore di organizzazioni che mirino alla pace e alla sicurezza tra i popoli, principio che ha dato diritto di cittadinanza all’adesione dell’Italia all’ONU.


In tema di difesa non si può però tralasciare la partecipazione dell’Italia alla Nato, un’alleanza militare, che comporta una cooperazione tra i membri in caso di necessità di difesa. Ed è così che se l’Ucraina fosse stata già parte dell’Organizzazione, (incubo vero di Putin), l’Italia sarebbe stata già coinvolta.

Ricordiamo però che oltre a fonti specifiche, il divieto di uso della forza, intesa come qualsiasi forma di minaccia e violenza, è un principio di diritto internazionale di ius cogens.


Non è solo una norma consuetudinaria che vincola tutti gli stati della comunità internazionale, ma che è la norma delle norme: nulla si colloca al di sopra di questa, concetto che però Putin sembra non aver compreso.

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