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La base sicura, un nido da cui volare

Nido di uccelli tra gli alberi
Il nido, l'immagine della famiglia

Tutti noi in particolari momenti della nostra vita avvertiamo la necessità di essere protetti, accuditi, di trovar rifugio in un “porto sicuro”. È un’esperienza propria dell’essere umano, un bisogno fondamentale che prende forma alla nascita e ci accompagna lungo tutto il nostro cammino.

Secondo John Bowlby, padre della teoria dell’attaccamento, il bambino viene al mondo con un orientamento genetico verso l’altro. Fin dalle prime fasi di vita, infatti, motivato dal bisogno di accudimento, inizia a sviluppare relazioni significative con i genitori o con chi si prende cura di lui. La qualità di queste relazioni è fondamentale perché permette al bambino uno sviluppo cognitivo ed emotivo adeguato, ed è proprio al loro interno che si sviluppa la base sicura.


Secondo Bowlby la caratteristica più importante dell’essere genitori è proprio quella di fornire al bambino un “nido” da cui volare e a cui poter far ritorno con la consapevolezza che sarà confortato se triste, rassicurato se spaventato. Il genitore è dunque chiamato ad incoraggiare la voglia di esplorazione del figlio, prestandogli soccorso quando è necessario, permettendogli di interiorizzare gradualmente questa sensazione di sicurezza. Solo così il bambino, nel corso del suo sviluppo potrà, in modo sicuro “costruire sé stesso” in relazione al mondo.


Avere a disposizione una base sicura non è però una necessità limitata all’infanzia, anche da adulti sentiamo spesso il bisogno di sentirci a casa. Nelle relazioni amorose, infatti, uno dei compiti più importanti che i partner sono vicendevolmente chiamati ad assolvere è proprio quello di proteggere e accudire l’altro nel momento del bisogno, permettendogli così di affrontare con serenità le sfide e gli impegni della vita quotidiana.

E voi cosa ne pensate, chi credete sia la vostra base sicura?

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