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La gestione dei bacini idrografici


L’acqua è una risorsa rinnovabile, ed in quanto tale, va utilizzata nei modi che le consentano di rinnovarsi.


In vista di ciò, è stata emanata la direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque), con l’obbiettivo di “prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili.”

La direttiva prevede la tutela delle acque a livello di bacino idrografico ed il raggiungimento di un buono stato ambientale per tutti i corpi idrici.

Il bacino idrografico rappresenta una porzione di territorio volta alla raccolta delle acque pluviali o provenienti dalla fusione dei ghiacciai, e che in seguito darà origine ad un corso d’acqua o ad un lago.


I bacini idrografici sono collegati alle acque sotterranee, ovvero ai bacini idrogeologici, attraverso un continuo scambio che avviene a causa delle infiltrazioni nel sottosuolo.


La direttiva ha individuato nel “Distretto idrografico” l’unità territoriale di riferimento per la gestione dei bacini, e nel 2006 il decreto legislativo n. 152 ha istituito 8 distretti in tutta Italia.


La tutela delle acque e la gestione dei bacini idrografici rappresenta per l’Italia una questione prioritaria, a causa degli eventi alluvionali che hanno colpito il paese nel corso degli anni. Difatti, nei periodi dell’anno in cui la quantità di acqua può aumentare, è necessario che sia presente uno spazio per farla defluire evitando rischi per cose e persone. Questi eventi alluvionali hanno evidenziato come siano stati commessi numerosi errori nella gestione dei bacini.

I bacini sono stati resi più fragili a causa di un’eccessiva estrazione delle acque e di un’eccessiva cementificazione. Inoltre, la scarsa manutenzione ha provocato squilibri anche sugli habitat naturali, oltre che sulla qualità dell’acqua stessa.

In tale contesto, la direttiva quadro, ha evidenziato la necessità di un maggiore coordinamento fra gli organi di governo e le comunità interessate.


E quindi, esiste una soluzione sostenibile per la gestione dei bacini idrografici?







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