Autore: #BeatriceFiore
I gestori delle foreste e delle aree naturali non hanno una chiara visione di quello che accadrà nelle loro aree in seguito ai cambiamenti climatici, e nemmeno ciò che succederà tra ecologia dei cambiamenti climatici e gestione della conservazione.
Dal punto di vista teorico potremmo porci subito una domanda: “In che modo l’ecologia dei cambiamenti climatici si collega alle pratiche locali di conservazione e gestione e quali esigenze di conoscenza possono essere identificate nell’interfaccia scienza-gestione?”La scienza dovrebbe essere più rilevante per la regolamentazione, la politica, la gestione e la conservazione biologica. Per avere questo contributo da parte della scienza, l’interfaccia scienza-politica deve essere un processo efficace e dinamico caratterizzato da interazioni complesse tra esperti ed utenti.
Le decisioni politiche però non si attuano da sole, hanno bisogno di una traduzione attiva nella pratica, molto spesso questo processo risulta ponderoso, quindi devono essere affiancate nella pratica dai professionisti della gestione forestale.
Dal punto di vista pratico quindi la domanda potrebbe essere: “Quanto è importante il cambiamento climatico nella gestione delle foreste ed in che modo la influenzano?”È difficile prevedere gli effetti dei cambiamenti climatici sulla conservazione delle foreste o della natura, perché sono molti i fattori da tenere in considerazione, tra cui la concorrenza tra specie, l’uso del suolo, il tipo di suolo, i parassiti ed i patogeni. I cambiamenti climatici non sono un argomento di rilievo tra i gestori forestali, perché le incertezze sui loro effetti rendono difficile considerare il problema di rilevata importanza al punto di richiedere un’azione immediata.
Sebbene la conoscenza scientifica sia rilevante è improbabile che sia molto influente nella pratica, perché non sopperisce ai bisogni dei gestori delle singole foreste o aree naturali.
La scienza “pura” può quindi risolvere le grandi incertezze che circondano i cambiamenti climatici o sono necessari nuovi modi di pensare per connettere scienza ed azione?
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