Autore: #LorenzoBruni
"Disciplina linguistica che studia la storia delle parole, risalendo fino al punto della storia o della preistoria di un vocabolo ( etimo) in cui esso risulta appartenente a una famiglia di altri vocaboli".
Così recita la Treccani di fronte alla definizione di "Etimologia". Oggi, lo studio di questo ramo del sapere, viene considerato superfluo, inutile ed ormai obsoleto.
Conoscere a fondo l'etimologia di una parola significa saperne la storia, il significato profondo e i contesti da cui deriva, ma ancora tutto ciò risulta apparentemente inutile. Vediamo alcuni esempi con cui magari è possibile capire meglio il messaggio che l'etimologia vuole tramandare a tutti noi.
La parola "condividere" deriva dal latino "cum" e "dividere", molto semplice all'apparenza ricavarne il significato, infatti possiamo facilmente accorgerci che anche nella nostra lingua madre il senso era quello di "dividere con qualcosa/qualcuno".
Qui entra in gioco l'etimologia, raccontandoci invece che la profondità dell'etimo originale significava "privarsi di qualcosa in nostro possesso, per dividerlo con qualcuno/qualcosa".
Appurato questo, salta subito all'occhio un'osservazione: cosa facciamo noi tutti quando "condividiamo" un post, un'immagine, un video sui social network? Ci priviamo di qualcosa per donarlo a qualcun altro come evidenzia il significato etimologico della parola?
La risposta è semplice: noi non ci priviamo mai di una parte della nostra foto/video per spartirla coi nostri amici; semplicemente possiamo dire che facciamo un "copia incolla" sul dispositivo della persona a cui lo mandiamo, perché il materiale che inviamo, a noi tutti resta sempre per intero.
Ecco qua la dimostrazione che non tutte le parole che usiamo giornalmente significano in realtà ciò che pensiamo, o meglio, in realtà hanno un significato originario ben diverso da quello che conosciamo oggi.
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