Autore: #CamillaDalessandro
L’assalto dei sostenitori di Trump ai luoghi simbolo della democrazia USA fa riflettere sul potere della politica, sulla sua capacità di coinvolgere e su quanto essa sia uno strumento delicato.
Non è la prima volta che a Trump si associa la parola impeachment: venne infatti assolto da una precedente accusa nel febbraio 2020. Oggi, la questione sembra farsi molto seria: i democratici hanno già depositato formalmente alla Camera la mozione che propone l’impeachment accusando Trump di aver istigato alla violenza e all’insurrezione per i fatti del 6 gennaio scorso.
Questo istituto ha origini anglosassoni, ma ben presto è diventato uno dei principali meccanismi di controllo (checks and balances) tipici della forma di governo in USA ove esiste una più netta separazione tra i tradizionali poteri rispetto alle democrazie europee. Nella Costituzione si riporta che “Il Presidente, il Vice presidente e tutti i funzionari civili degli Stati Uniti potranno essere rimossi dai loro uffici su accusa e verdetto di colpevolezza di tradimento, corruzione o altri gravi crimini e misfatti”, ove la genericità delle ultime parole viene in genere interpretata come abuso o uso improprio di potere. L’impeachment viene proposto dalla Camera, che compie le proprie indagini alla stregua di un pubblico ministero e che al termine di esse deciderà a maggioranza semplice se proseguire o meno con la procedura. Successivamente la decisione spetterà al Senato con un vero e proprio processo. La decisione di condanna e quindi di rimozione del Presidente (con possibile interdizione dai pubblici uffici) si avrà con maggioranza di 2/3 dei senatori, stavolta in veste di giudici.
Si deve aggiungere che nell’attuale situazione i tempi per le procedure potrebbero essere lunghi rispetto alla fatidica data del 20 gennaio, quando Biden si insedierà alla Casa Bianca. Su questa tematica si sono espressi alcuni costituzionalisti americani adducendo che la procedura di impeachment potrebbe anche continuare dopo il termine del mandato Trump.
Ad oggi, l’istituto non è mai culminato con una condanna: sarà questa una prima volta?
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